FONSECA - “Mi ha detto solo una cosa: “Samuel, non voglio vedere il Chukwueze dello scorso anno. Voglio quello del Villarreal”. E io: “Ok, no problem”. E’ come se fossi rinato. Sono un giocatore nuovo”.
PULISIC TREQUARTISTA - “Ah, per me è perfetta. Rafa è veloce, Pulisic dribbla e segna, io posso fare uno-due. Se raddoppiano Rafa, poi devono marcare noi”.
VELOCITÀ - “Io o Leao? Senza palla, lui. Con la palla, io. Rafa nella top tre in Italia? Sì, e tra gli altri due c’è il mio amico Osimhen, che spero resti in Italia”.
OSIMHEN - “Vorrei chiudere gli occhi, riaprirli e vederlo qui al Milan. Gli dico sempre: “Sicuro che non vuoi venire?”. E lui: “Samuel, sai che è difficile…””.
GOL - “Voglio battere il mio record di sei in campionato”.
IBRA - “E’ durissimo, mamma mia. Però un bravo ragazzo: è duro nel business, sempre diretto. Mi dice: 'Chuk, ci aspettavamo che segnassi…'. E poi, quando segno: 'Ah, finalmente, ma dovevi segnarne due. La prossima volta non scherzare davanti alla porta'”.
MORATA - “Forte. Attacca lo spazio, fa assist, lavora duro e conosce la A più di me. Per noi esterni, è perfetto”.
CAMARDA - “Per me è speciale. E’ giovane, è forte ma deve continuare a lavorare, dimenticare l’hype e spingere forte. E’ molto intelligente, se continuerà a lavorare diventerà uno dei migliori attaccanti al mondo, credetemi”.
ADLI - “È il mio fratello francese. Yac mi ha spiegato quello che dovevo e non dovevo fare a Milano. Se ho problemi, chiamo lui. Yac è unico”.
PREFERITO - “Kakà. E’ il mio preferito di sempre ma non l’ho mai conosciuto. Se un giorno viene a San Siro, mollo tutto e vado a vederlo”.
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