10 risposte al fanta: Luiz, Danilo, Saelemaekers, Colpani, Brenner, Gudmundsson e la porta del Milan
NO AI SOLDI ARABI - “Se fossero stati un problema, avrei firmato in Arabia Saudita. Un anno fa mi volevano. 10 milioni netti a stagione? No no, era di più…. La mia mente era settata solamente sul Milan. Il mio agente me lo diceva: “Ehi, guarda che ci sono questi soldi…”. Ma io no: “Non voglio andare da nessun’altra parte”. Allora si è arreso. Quei soldi se verranno, verranno. La cosa più importante adesso è credere in me stesso, sono ancora giovane, voglio farcela, devo restare in Europa”.
MILAN - “Sì, il mister mi dà fiducia. Ora devo dimostrare che sono da Milan. Penso sia il mio momento”.
PIOLI - “Sono arrivato tardi, a fine luglio, era un po’ difficile convincerlo, chi giocava nella mia posizione segnava. Tutti siamo umani, anche io volevo giocare, ma gli allenatori sono prudenti, è normale. Ho avuto un buon rapporto con Pioli, è un uomo fantastico e un bravo allenatore ma è questo il calcio”.
FONSECA - “Mi ha detto solo una cosa: “Samuel, non voglio vedere il Chukwueze dello scorso anno. Voglio quello del Villarreal”. E io: “Ok, no problem”. E’ come se fossi rinato. Sono un giocatore nuovo”.
PULISIC TREQUARTISTA - “Ah, per me è perfetta. Rafa è veloce, Pulisic dribbla e segna, io posso fare uno-due. Se raddoppiano Rafa, poi devono marcare noi”.
VELOCITÀ - “Io o Leao? Senza palla, lui. Con la palla, io. Rafa nella top tre in Italia? Sì, e tra gli altri due c’è il mio amico Osimhen, che spero resti in Italia”.
OSIMHEN - “Vorrei chiudere gli occhi, riaprirli e vederlo qui al Milan. Gli dico sempre: “Sicuro che non vuoi venire?”. E lui: “Samuel, sai che è difficile…””.
GOL - “Voglio battere il mio record di sei in campionato”.
IBRA - “E’ durissimo, mamma mia. Però un bravo ragazzo: è duro nel business, sempre diretto. Mi dice: 'Chuk, ci aspettavamo che segnassi…'. E poi, quando segno: 'Ah, finalmente, ma dovevi segnarne due. La prossima volta non scherzare davanti alla porta'”.
MORATA - “Forte. Attacca lo spazio, fa assist, lavora duro e conosce la A più di me. Per noi esterni, è perfetto”.
CAMARDA - “Per me è speciale. E’ giovane, è forte ma deve continuare a lavorare, dimenticare l’hype e spingere forte. E’ molto intelligente, se continuerà a lavorare diventerà uno dei migliori attaccanti al mondo, credetemi”.
ADLI - “È il mio fratello francese. Yac mi ha spiegato quello che dovevo e non dovevo fare a Milano. Se ho problemi, chiamo lui. Yac è unico”.
PREFERITO - “Kakà. E’ il mio preferito di sempre ma non l’ho mai conosciuto. Se un giorno viene a San Siro, mollo tutto e vado a vederlo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA