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Spalletti: “Chiesa ritorna in Italia? Rispondo così! Cambiaso, Zaniolo, Pellegrini e vi cito Maldini che…”

Alessandro Cosattini
Luciano Spalletti dice tutto: lunga intervista del ct della Nazionale a Vivo Azzurro Tv per parlare del suo percorso alla guida dell'Italia.

Luciano Spalletti dice tutto. Lunga intervista del ct della Nazionale a Vivo Azzurro Tv per parlare del suo percorso alla guida dell'Italia: queste le dichiarazioni, riportate da TMW: "Il 31 dicembre per un ct è quando finisce un torneo, il mio pensiero è andato subito ai 79 giorni che mancavano per quello successivo. Tutto ciò che riguarda i miei pensieri vanno in quella direzione. Quando si hanno dei momenti dei difficoltà come è successo a noi durante l'Europeo le parole servono a poco, servono gli sguardi, gli abbracci, avere un'idea comune da condividere, un qualcosa che crei un'emozione per ripartire e per raggiungere un risultato tutti insieme. Quello che mi è piaciuto di questi ragazzi è l'impegno che si è visto in questa Nations League, che ha evidenziato che abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori che hanno la possibilità di pilotare e mettere in evidenza in tutte le partite le loro immense qualità".

CONTRO LA GERMANIA - "Donnarumma, Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni, Barella, Tonali, Raspadori, Kean, Retegui, Cambiaso, Dimarco (ride, ndr). E poi tanti altri... Abbiamo la possibilità di avere un gruppo che ormai è consolidato per quello che sarà il nostro futuro. Ci sono molti ragazzi che stanno emergendo, che stanno facendo vedere le loro indubbie qualità. Le nostre nazionali giovanili dicono che abbiamo prospettive di futuro importanti".

GIOVANI - "Non possiamo fare a meno dell'energia dei giovani, poi c'è bisogno anche del calciatore esperto che sa scegliere il momento quando determinare qualcosa di importante, mentre i giovani vogliono determinare sempre. Hanno questa voglia di creare anche dal niente qualcosa di fondamentale. Magari noi dobbiamo stare attenti a saper gestire tutto questo entusiasmo che hanno, a volte può diventare troppo e andare fuori da un equilibrio di comportamente, ma è il nostro futuro. Bisogna dare per forza fiducia a questi ragazzi".

POST EUROPEO - "Ciò che è successo nell'Europeo quando ci siamo ritrovati nella successiva convocazione abbiamo naturalmente parlato di quello che era successo. Probabilmente io ho sbagliato qualcosa a trasferire loro troppo di questo mio sentimento, di questa necessità di risultati, di questa voglia di determinare tutto e subito. Quando si mettono nella loro testa troppe cose si rischia che il messaggio diventi denso e vada a finire negli ingranaggi, diventando qualcosa di solido, che li va a inceppare. Ho modificato qualcosa, il nostro gruppo è un gruppo con cui si può parlare in maniera complessiva, totale. I giovani sono maturi, tutto ha fatto vedere che siamo sulla strada corretta, poi bisogna far passare sempre il messaggio che l'impegno è quello che determina di poter andare a prendere qualcosa di importante e successivo, sennò questa idea che essere leggeri, liberi e un po' superficiali può essere deleteria. Bisogna andarci piano, è sempre il doversi mettere in discussione, il creare qualcosa in cui tutti si riconoscono e vanno a lavorare in quella direzione".


MONDIALI - "Quella che è la qualificazione al Mondiale è un qualcosa che va detto con il sorriso sulle labbra, ma è importantissima per la nostra nazione. Tutti aspettano l'Italia che giochi da tutte le parti del mondo, tutti i nostri connazionali sono lì a sventolare la bandiera dell'Italia come se fosse la foto del figlio che non vedono da tempo perché sono a lavorare all'estero e la tengono nel portafoglio".

IDENTITÀ - "Stiamo lavorando in questa direzione, sono molto contento di quello che abbiamo fatto vedere in Nations League. Si vede una squadra che lavora per andare a essere un gruppo compatto, coeso, che ha questa visione di voler diventare una squadra forte, che gioca un calcio aperto, libero, totale".

ITALIA - "L'orgoglio di allenare un club in cui si riconosce un popolo intero mi determina un'emozione permanente, è qualcosa che mi riempie tutto il tempo, tutti i miei pensieri e io ci penso spesso a quello che è il mio lavoro, qualcuno dice addirittura anche troppo (ride, ndr). Fosse per me lo scriverei sulla carta d'identità di essere ct della Nazionale da quanto mi emoziona. Mi addormento pensandoci e ci penso svegliandomi poi a quello che è il lavoro di essere ct della Nazionale. Ci sono delle cose che debbo modificare per come le penso io perché possono essere troppo per questi ragazzi, per la loro fantasia, per la loro leggerezza, però poi devo metterli a conoscenza di alcune cose che succedono dentro le partite e soprattutto in delle gare importanti che, se non andiamo ad affrontarle bene, se non diamo il giusto peso e la giusta importanza, poi rischiamo di pentircene in un secondo momento di quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo saputo riconoscere per la bellezza che aveva. Le partite si giocano per non rigiocarle più, quel tempo lì non ripasserà più".

PELLEGRINI E CHIESA - "Pellegrini è un giocatore che Ranieri sta rimettendo a posto per delle vicessitudini che gli sono capitate. Ha qualità tecniche, ha piede per calciare i piazzati, che sono diventati un momento della partita importante, e si è visto contro la Francia quando abbiamo perso per quelli, ha gol. Poi gente come Chiesa siamo lì a sperare che possa giocare con più continuità e che ci possa far vedere attraverso queste possibilità che si ha di vederli allenare, di vederli giocare di continuo questi ragazzi. Ritorno in Italia di Federico? Sì, io sarei molto favorevole ad avere Chiesa sotto controllo per quanto riguardo poi il livello del nostro calcio, per andarlo a reinserire perché quelli che hanno questa qualità di guardarti negli occhi e di sfondare la linea che hanno davanti per andare a quella successiva... Non ce ne sono molti. Stanno facendo bene anche Orsolini e Politano, sono tutti calciatori che continuiamo ad avere sotto controllo nel mirino perché possono effettivamente darci una mano".

ZANIOLO E MALDINI - "Zaniolo (annuisce, ndr). E non ho parlato di Maldini che contro la Fiorentina ha fatto un gol bellissimo e ha fatto vedere delle giocate veramente che possono servire a partite importanti come quelle che andremo a disputare".

CAMBIASO - "È un calciatore moderno. Quello ideale per me è quello che usa il suo talento per servire poi quelli che ne hanno di meno e alzare il livello di tutti quanti nella squadra. Sono felice che un allenatore del livello di Guardiola abbia fatto questi complimenti, ma non sono sorpreso perché lui ci ha fatto vedere di essere un calciatore che ha un livello alto".