CUADRADO - "E' reduce da un lungo infortunio al tendine che non è facile da gestire. In via precauzionale l'allenatore ha preferito non schierarlo, nel corso della gara avrà magari la possibilità di entrare".
DIRIGENZA - "Innanzitutto, il gioco del calcio è basato anche sulla squadra costruita fuori dal campo. Io ne ho costruita una che merita un plauso, ho la possibilità di avere due colleghi con cui ho creato grande sintonia e senso di responsabilità. Siamo persone mature, che si rispettano, sono contento di lavorare con loro. Per quanto riguarda il contratto, devo dire che ho sempre avuto lunghi periodi anche alla Juve e alla Samp. Se arrivo alla fine del contratto, farei l'a.d. dell'Inter per nove anni. Avrei 70 anni, a quel punto è giusto anche guardare altrove (ride, ndr)".
RINNOVO - “Il prolungamento dà continuità al progetto iniziato da Steven Zhang nel 2018 ed è un riconoscimento per la squadra fuori dal campo, indispensabile per ottenere risultati. C’è un ottimo rapporto tra noi, siamo molto affiatati, c’è un concetto di delega e siamo contenti. Sul turnover vanno fatti due giudizi: l’allenatore deve tutelare l’aspetto psico-fisico dei giocatori che devono rispondere anche alle convocazioni delle Nazionali. Giusto far giocare ragazzi interessanti che oggi matureranno esperienza per loro e il futuro dell’Inter”.
ALGORITMI - “Io come manager devo convivere con situazioni come algoritmi e intelligenza artificiale, ma penso che sia l’intelligenza umana ad imprimere un senso positivo. Bravo Baccin a fare le scelte, bravi noi a condividere. Vanno conciliate innovazione ed esperienza”.
SPESE - “La sostenibilità è una parola che con le innovazioni è spesso abusata, ma si tratta di una logica di equilibrio costi-ricavi. Non è giusto che gli azionisti mettano soldi e capitali, serve agire e avere coraggio di valorizzare asset giovani che rappresentano un patrimonio del club. Noi vorremmo tenere il più possibile i giocatori che abbiamo, ma abbiamo un patrimonio tecnico che ci permette di operare in situazione d’emergenza”.
FINALE CHAMPIONS O SCUDETTO - “Vorrei scegliere tutti e due, sono traguardi straordinari. Il comune denominatore è l’impegno da metterci per arrivare a entrambi”.
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