CONCEICAO - "Conoscevo già il mister, ci ho giocato anche contro. Quando ho lasciato il Portogallo ho continuato a seguirlo. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto giocare nel mio ruolo, non ho chiesto di giocare tanto. E questo mi ha convinto a venire al Milan. Lo conoscevo da prima, so come giocano le sue squadre: mi piace molto ed è anche per questo che sono qua".
FUTURO - "Per adesso sono in prestito, fino a giugno. Vediamo come va. Per il momento mi sta piacendo molto tutto: il club, le persone, le infrastrutture. Sono stato accolto molto bene, sia io e sia la mia famiglia. Mi sento bene qua, sappiamo però che nel calcio le cose possono cambiare velocemente. Ma se ci fosse la possibilità di rimanere al Milan mi piacerebbe. In ogni club avevo l'aspettativa di giocare al meglio, se poi le cose non vanno è importante essere perseveranti".
TREQUARTISTA - "Farò tutto quello che mi chiederà di fare il mister, in ogni momento e in ogni ruolo: farò del mio meglio e sarò a disposizione del mister e della squadra".
LEAO - "Devo dire che è stato il primo a telefonarmi per chiedermi se fosse vero che sarei venuto. Mi chiedeva se firmavo oppure no, appena l'ho fatto mi ha telefonato ed era molto contento. Abbiamo un buon rapporto, abbiamo già una buona intesa in campo. Mi piace averlo di fianco".
RUI COSTA - "Certo che conosco Rui Costa. Quando giocavo al Benfica lui lavora lì, ora è il presidente. Ho parlato molto con lui quando ero al Benfica, ma negli ultimi anni non ci siamo sentiti molto. Non mi ricordo di quando giocava al Milan, quello che so l'ho visto su YouTube. Ma so che è un idolo qui, come Kaká ha fatto la storia".
INTER A GENNAIO - "Sì, è vero, il mio agente me ne ha parlato. Mi ha detto che l'Inter era interessata. Ma avevo già iniziato a trattare col Milan e avevo già in mente di venire al Milan. Ho detto che sarebbe stato impossibile, avevo già deciso di venire qua".
SAN SIRO - "Ho amato subito l'atmosfera di San Siro. Ho vissuto questo ambiente al Benfica e all'Atletico Madrid, ma devo dire che qua l'atmosfera era diversa. Non mi aspettavo un'accoglienza del genere, si toccava con mano l'affetto dei tifosi. Atmosfera incredibile, spero continui così".
NUMERO 79 - "La verità è che è un numero a cui sono molto legato, il mio primo numero da professionista. È un numero speciale, sarà sempre presente nella mia carriera. Mi è sempre piaciuto. 79, 14, 11, 7... Non sono i numeri a incidere, però questo è speciale".
OBIETTIVO - "Il mio obiettivo è aiutare il club, la squadra e vincere titoli. La carriera di un giocatore è fatto di questo: titoli. L'importante è vincere e questo è il mio obiettivo. Fin quando resterò qua il mio obiettivo è vincere titoli e nient'altro".
CALCI PIAZZATI - "Sì. Da quando sono qui ho fatto due allenamenti in campo, gli altri solo di recupero. Non abbiamo lavorato su questo. Ma quando sarà necessario sono pronto a battere corner e punizioni".
CALCIO ITALIANO - "È presto per dirlo. C'è la marcatura a uomo, questo per me è positivo perché con i movimenti corretti si riesce a trovare spazio. Ho visto che le squadre sono aggressive, lo sapevo. Ci sono molti duelli".
ASSIST O GOL - "Non ci sono dubbi, preferisco segnare. Se devo entrare nella storia del Milan preferirei per i gol e non per gli assist".
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