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Conte: “La decisione su Lobotka, non era un problemino! Gilmour e Politano mi ha detto…”

Andrea Agostinelli
Il Napoli torna in campo per giocare contro l'Atalanta. Alla vigilia della partita il tecnico Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa, le sue parole.

Il Napoli torna in campo per giocare contro l'Atalanta. Alla vigilia della partita il tecnico Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa, le sue parole.

ATALANTA - "C'è l'insidia di una squadra forte che l'anno scorso ha vinto l'Europa League battendo in finale il Bayer Leverkusen. Una squadra che si è qualificata per la Champions, una squadra che oggi deve essere annoverate tra le squadre forti. È fuori dubbio. Va dato merito al club e a Gasperini che in questi anni ha fatto un lavoro straordinario. Magari l'Atalanta può sottovalutare la partita visto quanto accaduto l'anno scorso. Loro sono strutturati per la Champions e chi come noi non gioca le coppe può essere avvantaggiato perchè lavora tutta la settimana ma la struttura della rosa è lontana dalle rose delle squadre di Champions League".

LOBOTKA - "Sarà pronto per la prossima partita. Siamo nelle fase conclusiva del recupero. Non era un problemino. È in fase di recupero e avere pazienza. Penso che tornerà alla prossima (contro l’Inter, ndr)".

GILMOUR - "Dubbi zero su di lui. Era un mio cruccio, volevo farlo giocare ma Lobotka stava facendo prestazioni incredibili. Il suo valore lo conosciamo e sta facendo molto bene. Sono contento che sia con noi".


COMUNICAZIONE - "Io voglio chiarire che il Napoli vince e il Napoli perde. Conte vince o Conte perde non c'entra. Capisco alcune situazioni ma sono rimasto sbalordito nel trovare un titolo dopo Inter-Juve in cui si diceva che io stavo godendo. Il concetto deve essere unico. Il Napoli vince e il Napoli perde. Io mi auguro che in futuro non vengano fatte queste separazioni".

POLITANO - "Matteo è stato il primo a lanciarmi questa idea, dicendomi che se ci fosse stato bisogno in alcune partite di abbassarsi. Lo sta facendo in maniera perfetta. Ma lo ha fatto anche Ngonge contro il Lecce, ha caratteristiche più simili per queste situazioni".

GRUPPO - "Non puoi pensare in quattro mesi di aver trasmesso tutto quello che c'è da trasmettere. Ho trovato ragazzi disponibili e preparati a voler comunque migliorare sotto tanti punti di vista. Merito loro. La disponibilità penso sia la base di tutto. Mi auguro di essere smentito ma in una situazione di ricostruzione devi fare un determinato tipo di percorso per arrivare a certi livelli. Dalla mia esperienza dico che il percorso lo dobbiamo fare senza salti multipli. Dobbiamo tapparci le orecchie e continuare a lavorare".

SCUDETTO - "Non so se questa possa essere una sfida Scudetto, ma sarà una sfida tra due squadre che vogliono andare in Europa. Il nostro obiettivo, ripeto, è quello di tornare in Europa magari dalla porta principale. L'Atalanta è una realtà consolidata. L'Atalanta è una squadra forte, ho visto la partita contro l'Arsenal. Non voglio fare piangeria, complimenti a loro e possono essere un esempio per noi. Vincere lo Scudetto quest'anno sarebbe un miracolo? Sono credente e praticamente, i miracoli li fa solo una persona. Poi Dio vede e provvede, è fuori dubbio".

DIFESA - "Ricordatevi che alla presentazione dissi in maniera chiara che il Napoli aveva subito 48 gol ma non si doveva dare la colpa ai difensori ma alla fase difensiva. Oggi non si deve dare merito alla difesa ma agli 11 giocatori che fanno la fase difensiva. Contro il Milan segniamo su un recupero di palla alto con il difensore che la passa al centrocampista e poi la passa all'attaccante. Tutta la squadra ha ritrovato spirito di sacrificio e voglia di difendere. E così deve accadere anche nella fase offensiva. Domenica il primo pensiero sarà fare gol, il secondo sarà di non prenderlo".

ENTUSIASMO - "L'entusiasmo per noi deve essere benzina. Sarò l'ultima persona a spegnere l'entusiasmo intorno al Napoli. Noi dobbiamo alimentarla, dobbiamo rendere i tifosi orgogliosi della nostra squadra al di là del risultato. Sentirli cantare a Milano al termine della partita ci deve riempire il cuore. È giusto che loro sognino".