CONFRONTO - “Ho una regola: non si parla di quel che succede nello spogliatoio. Però, ci sono dei momenti in cui è bello, e serve pure, guardarsi in faccia e parlarsi. Magari dare la colpa prima a se stessi che agli altri. In quel momento avevamo perso il focus, credevamo che per quanto fatto e vinto prima tutto ci fosse dovuto. Che bastava entrare in campo per vincere. E invece non succede mai, soprattutto in questo campionato, il più difficile a cui abbia partecipato. Ma è un torneo lunghissimo e strano, con un Mondiale di mezzo, quindi noi ci crediamo. Il nostro obiettivo resta lo stesso: provare a vincere lo scudetto".
PIÙ GOL - "Sono maturato, ho cambiato un po’ nel mio gioco. Conte mi ha insegnato ad essere meno generoso e più decisivo. Prima il mio obiettivo era solo dare il 100% per la squadra, però in una big servono gol, assist, cattiveria davanti. Poi con Inzaghi è nato un gioco che dà più libertà di scambiare la posizione: mi porta più in zona gol, anche per questo sto finalizzando. Direi che ormai nel calcio non esiste più il modulo, ma solo la mobilità e l’interpretazione: in questo aspetto Inzaghi è bravissimo".
CENTROCAMPO - "Davanti alla difesa Brozo è il migliore del mondo. Ci sarebbe anche Casemiro, ma lo interpreta in maniera diversa. Nessuno è come Marcelo, il suo posto non è in discussione. Ma abbiamo un centrocampo completo, con tante soluzioni. Ad esempio Micki è il giocatore più intelligente con cui abbia mai giocato: sa fare bene ogni ruolo. Calha ha la visione totale di cosa significhi essere un centrocampista".
LUKAKU - "Intanto, il suo addio era stato un colpo molto duro, anche per come era arrivato durante il ritiro: con quel gruppo avevamo creato un feeling speciale. L’Inter di Conte era stata creata attorno a Lukaku, poi l’anno scorso abbiamo costruito un qualcosa di altrettanto bello in cui lui non c’era: ora tocca a Romelu inserirsi nel nostro nuovo modo di giocare. Sappiamo quanto forte sia, quanta voglia abbia, soprattutto quando viene criticato: per questo non sono preoccupato sul suo inserimento".
ONANA - "È un portiere di caratura internazionale, diverso da Handanovic che per dieci anni è stato tra i migliori tre al mondo. André è molto moderno, bravo coi piedi, super reattivo e con grande personalità".
SKRINIAR - “Non mi sono mai permesso e mai mi permetterò di dare consigli. Ognuno fa le sue scelte e poi, a fine carriera, si vedrà se sono state giuste o sbagliate. Spero rimanga, questo è ovvio, perché oltre ad essere incredibilmente forte, è un fratello".
SCHERZI - “Ce ne facciamo dieci al giorno, ma in mezzo c’è sempre Cordaz, che è il collante tra l’essere calciatore e l’essere ragazzo. A differenza di tutti, lui riesce a non separare le due cose, così sa strapparti un sorriso quando sei giù. Questo per il gruppo vale molto di più di uno scherzo".
MONDIALI 2022 - "Non ho visto ancora mezza partita, anche perché non riesco a capire il sentimento che provo. Non sono lucido di fronte a questo dispiacere enorme. Si dice che il campo abbia sempre ragione, ma per me in questo caso ha dato un responso ingiusto. Oggi è toccato a noi, magari un domani toccherà ad altri: chi vince un Europeo o una Coppa America meriterebbe di andare a un Mondiale di diritto".
MONDIALI 2026 - "Prima dobbiamo andarci, ma sì. Mi vedo in campo nel 2026 ancora da interista".
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