BERNARDESCHI - "A volte gioca da fantasista ma non è il suo ruolo. Ha delle grandi potenzialità inespresse: con la Sampdoria ha fatto una buona partita come ha fatto quando è stato chiamato in causa. Tutto parte da quello che ha nella testa, dalla cattiveria nel giocare le partite quando hai la palla".
RABIOT - "E' a disposizione, la caviglia sta bene ed è a disposizione".
FORMAZIONE - "Ne devo dire tre? Szczesny, Locatelli, Alex Sandro".
DANILO - "Domani gioca. Dove? Vedremo".
GIOVANI - "Giovani non sono, hanno solo meno esperienza internazionale. Domani voglio una squadra che gioca una bella partita, pulita. Servirà pazienza, dovremo divertirci. L'emozione è naturale, servirà una gara internazionale. Davanti abbiamo una squadra dove ti sbagli ti punisce. Voi direte, anche in Italia avete sbagliato una volta e ti hanno punito... Avete ragione".
RABIOT - "E' come Bernardeschi. Quando un giocatore è alla Juventus, è difficile possa essere discusso. La differenza nelle carriere dei giocatori passa da quello che hanno nella testa, dall'obiettivo personale al servizio della squadra e dalla cattiveria con cui si allenano, con cui tirano in porta, con cui passano, con cui difendono. La carriera passa da questo: sono dettagli che fanno la differenza. Quanti giocatori bravi si sono persi? Gli mancava un pezzetto. Io fossi Rabiot sarei arrabbiato con me stesso: è al terzo anno in Italia, in due anni ha segnato poco. Non esiste, mi arrabbierei con me stesso. In questa stagione migliorerà su questi dettagli".
ARTHUR - "E' ancora molto indietro. Sono stati fatti dei test: nella sosta faremo due amichevoli, proveremo a rimetterlo in condizione nel minor tempo possibile".
BENTANCUR - "E' cresciuto molto, domenica poteva tenerla bassa e segnare. Da solo non può fare la regia di una squadra però, ha bisogno di una collaborazione. Locatelli sotto questo punto di vista gliela può dare. Manuel adesso non è pronto per farla da solo, insieme se la dividono".
KEAN - "Deve giocare e segnare. Una cosa che sa far bene è far gol. Calcia bene, attacca bene la profondità, chiude bene l'azione. Deve migliorare quando deve giocare con la squadra, a livello di tecnica individuale".
CHIESA - "Mi aspetto quel che sta facendo ora e ancora meglio. Ha fatto molto bene, per arrivare qui e fare un'annata come lo scorso anno non era facile. Dopo questo Europeo dove ha segnato dei gol decisivi, è nella condizione di non esser più il ragazzo che tutto quel che fa, va bene. Il margine d'errore s'è assottigliato. Ecco perché questa stagione per lui è più difficile".
BONUS CHAMPIONS - "Certo ce ce l'ho: ognuno ha ambizione, ognuno ha desiderio. Domani giochiamo contro i Campioni d'Europa, sarà una serata magnifica indipendentemente da come finirà. Serviranno entusiasmo, voglia ed emozione di giocare queste partite. E' questo che ti porta a far cose straordinarie, tutti dobbiamo lavorare per fare il massimo. Vincere la Champions, il Campionato. Solo così arrivi in cima. Dire 'passiamo il girone e vediamo', no. Niente. Il desiderio nostro è arrivare in finale. Non so se ci arriveremo ma è un obiettivo da andare a prendere. Uguale lo Scudetto, è questo che fa la differenza. E' amor proprio, ambizione, per stare in una grande squadra. Non puoi vincere tutti gli anni, poi ci sono gli altri, poi vincere è straordinario. Però è quello".
PREMIER - "In Italia si va allo stadio per tifare contro, in Inghilterra pro. In Italia c'è cultura diversa, completamente. In Spagna ancora e via dicendo. Poi che loro abbiano più risorse è un dato di fatto, il rapporto sui diritti tra noi e loro è uno a tre. Noi però c'arrangiamo, è nella nostra storia e nel nostro dna. Non dobbiamo diventare le altre: siamo l'Italia e l'Italia siamo. Piaccia o no. Poi quali partite son belle? Belle partite quali? Alcune finiscono 3-2, altre 0-0. A tanti lo 0-0 non piace, perché non colgono il dettaglio nel difendere. Poi dopo il Covid il calcio è cambiato? Sì. Le pressioni... Nemmeno la pentola. Giochi senza tifosi, ora 75% e meno male. Ma non puoi sapere se il calcio cambierà in futuro. Ora pochi dati lo confermano: poi a marzo quando c'è da vincere, quando i punti pesano, voglio capire se con gli stadi pieni sarà tutto così. In Italia uno fa un tiro in porta '35 milioni'. Le partite finiscono 3-2 'è cambiato il calcio'. Calma: non ci sono dei dati. Poi lo penso io, quelli più bravi magari la vedono diversamente".
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