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Albini, l’uomo che inventò il fantacalcio: “Ecco la storia, nacque dal baseball! Maradona fu pagato…”

Fabrizio Romano

Fine anni Ottanta, precisamente Europei del 1988. Tutto nasce lì. Riccardo Albini, giornalista, era direttore di una rivista di videogiochi e viaggiava spesso negli USA. “Comprai un manuale su questo gioco, Fantasy Baseball, tutto basato...

Fine anni Ottanta, precisamente Europei del 1988. Tutto nasce lì. Riccardo Albini, giornalista, era direttore di una rivista di videogiochi e viaggiava spesso negli USA. "Comprai un manuale su questo gioco, Fantasy Baseball, tutto basato sulle reali statistiche dei veri campioni della Major League. La cosa mi incuriosì e pensai di creare qualcosa di simile per il calcio in Italia", ha raccontato a Il Giornale l'uomo che ha inventato il fantacalcio.

"L’'illuminazione mi venne un lunedì, leggendo le pagelle di una partita sul giornale. I voti, ecco cosa avrebbe determinato il fantapunteggio". Così nascono bonus, malus e tutte le altre formule magiche del fantacalcio, brevettato agli Europei del 1988 in Germania: "Per l’'occasione radunai gli amici del bar, spiegai loro il meccanismo del gioco e formammo la prima lega del fantacalcio in assoluto, che tra l'altro sopravvive ancora oggi. Eravamo in 8, il numero perfetto per un fantacampionato", racconta Albini. Così per la prima volta i vari Van Basten, Vialli, Matthaus vennero battuti all’'asta virtuale.

Nel 1990 il giornalista pubblicò la prima guida per illustrare regole e segreti del gioco: "Ma in realtà il fantacalcio si stava rapidamente diffondendo per Milano grazie al passaparola", tanto che fu boom nei primi anni Novanta grazie alla cassa di risonanza de La Gazzetta dello Sport: "Nel 1994 curai la prima versione Gran Premio del Fantacalcio proprio sul foglio rosa. A differenza delle leghe con gli amici, i giocatori hanno qui un prezzo prefissato, dato che è impossibile organizzare un'asta con migliaia di partecipanti".

Oggi, Albini ci gioca ancora. E ricorda quei tempi con le sue curiosità: "Anche se sono milanista, non sono mai riuscito a prendere Van Basten. Erano altri tempi, c’erano grandissimi giocatori. Maradona, ad esempio, nel nostro Fantacalcio venne acquistato per 99 crediti, mentre l’anno seguente un altro mio amico spese 101 dei trecento crediti che avevamo a disposizione proprio per il numero 9 del Milan, Van Basten". Detto dall'inventore: c'è un trucco per vincere? "Sì, ma è doloroso. Bisogna dimenticarsi per un attimo della propria squadra del cuore. E poi avere fortuna, come nel calcio vero".