Nel 1990 il giornalista pubblicò la prima guida per illustrare regole e segreti del gioco: "Ma in realtà il fantacalcio si stava rapidamente diffondendo per Milano grazie al passaparola", tanto che fu boom nei primi anni Novanta grazie alla cassa di risonanza de La Gazzetta dello Sport: "Nel 1994 curai la prima versione Gran Premio del Fantacalcio proprio sul foglio rosa. A differenza delle leghe con gli amici, i giocatori hanno qui un prezzo prefissato, dato che è impossibile organizzare un'asta con migliaia di partecipanti".
Oggi, Albini ci gioca ancora. E ricorda quei tempi con le sue curiosità: "Anche se sono milanista, non sono mai riuscito a prendere Van Basten. Erano altri tempi, c’erano grandissimi giocatori. Maradona, ad esempio, nel nostro Fantacalcio venne acquistato per 99 crediti, mentre l’anno seguente un altro mio amico spese 101 dei trecento crediti che avevamo a disposizione proprio per il numero 9 del Milan, Van Basten". Detto dall'inventore: c'è un trucco per vincere? "Sì, ma è doloroso. Bisogna dimenticarsi per un attimo della propria squadra del cuore. E poi avere fortuna, come nel calcio vero".
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