Spiegare il fantacalcio è già difficile. Spiegare il fantacalcio di Serie B è quasi impossibile. La malattia che supera se stessa, l’imprevedibile fatto gioco. Tutto inizierà così, anche quest’anno. Melchiorri, Calaiò, Ciano. E...
Spiegare il fantacalcio è già difficile. Spiegare il fantacalcio di Serie B è quasi impossibile. La malattia che supera se stessa, l'imprevedibile fatto gioco. Tutto inizierà così, anche quest'anno. Melchiorri, Calaiò, Ciano. E poi via, scatenate l’inferno. Non siamo impazziti, la nostra è pura follia. Quello che da tre anni ci spinge ad andare controcorrente. Adrenalina pura, una stagione fra mille ostacoli e tanto, tantissimo divertimento.
L’idea nasce da un gruppo di amici, probabilmente “stufo” dei soliti nomi. Kakà, Ibrahimovic, Totti. Perché non cambiare? Perché non scendere di una categoria? E allora ci ritroveremo anche quest'anno, come le scorsi estati, intorno ad un tavolo da poker in un appartamento seminterrato della nonna di un amico. Pizzette e pasta fredda, coca cola e birra per riempire le quasi sei ore di asta. Liste con nomi improponibili e mai sentiti: così inizia la nuova avventura. Studiare e prepararsi è quasi inutile, lo insegna l'esperienza. C’è chi nella vita fa l’assicuratore, chi studia, chi gioca a calcio nei dilettanti, chi fa il procuratore e chi il giornalista. C’è un tassista, anche. Roma 10, giusto per non far trasparire la propria fede calcistica che viene fuori anche durante l’asta quando tutti i giovani giallorossi in prestito diventano terreno di battaglia. E io? Mbakogu e s'abbracciamo. Un anno e fa è finita così, con le gioie di Carpi e Frosinone che si sono riflesse anche sul mio fantacalcio.
Il fantaB è un grande rebus, un’enorme scommessa. Rosa difficilissima da allestire, stagione complicata dalla mancanza di probabili formazioni affidabili e soprattutto dalla scomparsa vera e propria di tantissimi protagonisti. Infortunati mai comunicati, calciatori messi fuori rosa, titolari che di colpo finiscono in panchina. C'è un Terlizzi che sparisce, un Catania che si rivoluziona, ci sono i Carneadi dai mille bonus e i big fallimentari. I soldi lievitano, come sempre, per gli attaccanti, quando parte la caccia ai nomi grossi. E allora mamme ipotecate per permettersi Cacia, macchine vendute per rilanciare su Mancosu. Ma la B non è come la A e di affidabile c’è poco. Spesso la risolvono le sorprese, e i piani inesorabilmente saltano.
Ho visto amicizie rischiare di rompersi per pochissimo. Basta l'ennesima formazione non consegnata per poi rivendicare titolari mai schierati. Basta il "caso" Ceccarelli: "avevi quello del Bologna o quello dello Spezia?", e l'occhio scappa a vedere chi è andato meglio. Strategie complottistiche, minacce, litigi. Siamo arrivati perfino al punto di dover decidere a turno chi comprava la Gazzetta, costretti ad assegnare il turno infrasettimanale al più tirchio del gruppo, perché così avevamo "quantomeno" la garanzia che almeno una la comprasse. Già, la Gazzetta. Compagna mai gradita nel fantaB: errori, imprecisioni, dimenticanze. Come quel Frosinone-Livorno 5-1 con i granata promossi a pieni voti (tutti sopra il 6,5) in un refuso pesantissimo per il fantacalcio.