Il fantaB è un grande rebus, un’enorme scommessa. Rosa difficilissima da allestire, stagione complicata dalla mancanza di probabili formazioni affidabili e soprattutto dalla scomparsa vera e propria di tantissimi protagonisti. Infortunati mai comunicati, calciatori messi fuori rosa, titolari che di colpo finiscono in panchina. C'è un Terlizzi che sparisce, un Catania che si rivoluziona, ci sono i Carneadi dai mille bonus e i big fallimentari. I soldi lievitano, come sempre, per gli attaccanti, quando parte la caccia ai nomi grossi. E allora mamme ipotecate per permettersi Cacia, macchine vendute per rilanciare su Mancosu. Ma la B non è come la A e di affidabile c’è poco. Spesso la risolvono le sorprese, e i piani inesorabilmente saltano.
Ho visto amicizie rischiare di rompersi per pochissimo. Basta l'ennesima formazione non consegnata per poi rivendicare titolari mai schierati. Basta il "caso" Ceccarelli: "avevi quello del Bologna o quello dello Spezia?", e l'occhio scappa a vedere chi è andato meglio. Strategie complottistiche, minacce, litigi. Siamo arrivati perfino al punto di dover decidere a turno chi comprava la Gazzetta, costretti ad assegnare il turno infrasettimanale al più tirchio del gruppo, perché così avevamo "quantomeno" la garanzia che almeno una la comprasse. Già, la Gazzetta. Compagna mai gradita nel fantaB: errori, imprecisioni, dimenticanze. Come quel Frosinone-Livorno 5-1 con i granata promossi a pieni voti (tutti sopra il 6,5) in un refuso pesantissimo per il fantacalcio.
Ripartiremo anche quest’anno, intorno al solito tavolo da poker. Già sappiamo che sul Cagliari scateneremo l’inferno, ma che non basterà. Perché il fantaB è imprevedibile, complicato, difficile. Ma divertente ed emozionante. Una lunga scalata verso la promozione, un traguardo che raggiungerà il più esperto ed il più arguto. Ma dove il fattore C - o forse B? - non mancherà...
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