SINGOLI - “Qualcuno in particolare che volevo allenare? Si, Bajrami. E il primo nome che ho fatto nella chiacchierata col direttore, chiedendo di tenerlo. L’ho sempre considerato molto pericoloso, ogni giorno vedo il suo potenziale. Sa far tutto: costruzione, assist, gol e in varie zone del campo. Ma l’Empoli ne ha tanti interessanti, come Viti”.
MODULO - “Ognuno porta le sue idee, i suoi dettagli. Ma si parte da una buona base. Ogni stagione fa storia a sé. Di sicuro ho lo stessa idea offensiva e mi piace arrivarci con tanti uomini e la costruzione dal basso. Ma l’equilibrio è importante. Dobbiamo esser belli, concreti ed equilibrati. Entrambi le fasi per me hanno pari importanza, le alleno in egual misura, e soprattutto difensivamente sto portando i miei concetti. Aurelio comunque mi ha lasciato una grande eredità”.
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