DJURICIC - "Ha preso una botta forte, lo vedevo in difficoltà. Leris era stato bravissimo, ha limitato tanto un giocatore spettacolare come Amrabat. Era lì a vincere duelli e seconde palle, senza di lui abbiamo perso tanto. Tornassi indietro lo rifarei, era quella la scelta".
DIFENDERE L'ORGOGLIO - "Sì, domani ci vediamo con i ragazzi e parliamo, vediamo come stiamo e come si può reagire. Ormai è tardi per risolvere le problematiche... Lo stato mentale è la cosa che mi preoccupa di più, è difficile entrare nelle teste dei ragazzi e capire come si sentono, anche parlandoci e provando a motivarli ogni giorno. Arrivare ad avere una reazione è tosta, è difficile... E non abbiamo neanche tempo, tra tre giorni si rigioca. Dobbiamo essere forti".
SABIRI - "Per me adesso è difficile parlare di Sabiri, dopo una partita del genere... Magari con un altro risultato poteva far vedere qualcosa di più. Tra meno di due mesi sarà a Firenze, lo vedrete dal vivo e darete voi i giudizi".
BIRAGHI - "Quando ero all'Inter era un ragazzino della Primavera e io avevo questa abitudine di abbracciare tutti i giovani quando venivano. Ricordo anche Bonucci, ancora oggi mi saluta con un affetto da fratello. Gli ho pure dato un soprannome, Ben Affleck, ma a lui non piace... (ride, ndr). Ho fatto i complimenti a lui e Italiano, ora entrano in un mese in cui si decide tanto e io ho avuto la fortuna di giocare per certi obiettivi".
IN DISCUSSIONE - "Ho pensato che se sono io il problema, amen, lo accetto con grande dignità e orgoglio. Io almeno ho dato tutto me stesso e ho zero rimpianti, rifarei cento volte lo stesso percorso. Il 5-0 è mia responsabilità, giusto discuterne".
FINO A GIUGNO - "Ci sono le finestre e le uscite d'emergenza. Io sono emotivo e diretto, non so se è un pregio, forse in questi momenti più un difetto. Si deve andare fino alla fine ma dobbiamo scegliere a quale velocità. Se è colpa mia lo accetto ma dobbiamo stare tutti insieme, nello stesso concetto. Mettiamo da parte i problemi intorno, ma ci sono modi e modi di perdere".
DELUSO - "Come parola è grossa, non so se lo userei. Però mi aspettavo un maggior legame tra di loro: dieci minuti in cui arrivano da tutte le parti possono capitare, ma fino al 46' non eravamo così in difficoltà da venire poi travolti così. Non si può accettare una roba del genere".
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