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Stankovic: “Se è colpa mia lo accetto. Una botta per Djuricic, dura parlare di Sabiri”

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Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato così dopo la Fiorentina, come raccolto da Tmw. SPOGLIATOI – “Rimasto a lungo? Dopo partite che finiscono così ci sono parole in più che dobbiamo dirci. Tra noi e la...
Guglielmo Cannavale

Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato così dopo la Fiorentina, come raccolto da Tmw.

SPOGLIATOI - "Rimasto a lungo? Dopo partite che finiscono così ci sono parole in più che dobbiamo dirci. Tra noi e la dirigenza... Ci sono modi e modi di perdere. Sapevo che ci sarebbero state mille difficoltà ma non mi aspettavo di subire così tanto nel secondo tempo. Nel primo eravamo scomodi, abbiamo dato fastidio, ma abbiamo preso gol nel recupero. Ci siamo sciolti e non mi piace per niente, fare analisi è difficile dopo un 5-0. Il vero fallimento è quando smetti di lottare".

INFLUENZATO - "Ho la polmonite, da due giorni lotto con la febbre a quaranta e non ho forza. Quella è l'unica ragione... Almeno ero dove volevo, vicino ai miei ragazzi".


DJURICIC - "Ha preso una botta forte, lo vedevo in difficoltà. Leris era stato bravissimo, ha limitato tanto un giocatore spettacolare come Amrabat. Era lì a vincere duelli e seconde palle, senza di lui abbiamo perso tanto. Tornassi indietro lo rifarei, era quella la scelta".

DIFENDERE L'ORGOGLIO - "Sì, domani ci vediamo con i ragazzi e parliamo, vediamo come stiamo e come si può reagire. Ormai è tardi per risolvere le problematiche... Lo stato mentale è la cosa che mi preoccupa di più, è difficile entrare nelle teste dei ragazzi e capire come si sentono, anche parlandoci e provando a motivarli ogni giorno. Arrivare ad avere una reazione è tosta, è difficile... E non abbiamo neanche tempo, tra tre giorni si rigioca. Dobbiamo essere forti".

SABIRI - "Per me adesso è difficile parlare di Sabiri, dopo una partita del genere... Magari con un altro risultato poteva far vedere qualcosa di più. Tra meno di due mesi sarà a Firenze, lo vedrete dal vivo e darete voi i giudizi".

BIRAGHI - "Quando ero all'Inter era un ragazzino della Primavera e io avevo questa abitudine di abbracciare tutti i giovani quando venivano. Ricordo anche Bonucci, ancora oggi mi saluta con un affetto da fratello. Gli ho pure dato un soprannome, Ben Affleck, ma a lui non piace... (ride, ndr). Ho fatto i complimenti a lui e Italiano, ora entrano in un mese in cui si decide tanto e io ho avuto la fortuna di giocare per certi obiettivi".

IN DISCUSSIONE - "Ho pensato che se sono io il problema, amen, lo accetto con grande dignità e orgoglio. Io almeno ho dato tutto me stesso e ho zero rimpianti, rifarei cento volte lo stesso percorso. Il 5-0 è mia responsabilità, giusto discuterne".

FINO A GIUGNO - "Ci sono le finestre e le uscite d'emergenza. Io sono emotivo e diretto, non so se è un pregio, forse in questi momenti più un difetto. Si deve andare fino alla fine ma dobbiamo scegliere a quale velocità. Se è colpa mia lo accetto ma dobbiamo stare tutti insieme, nello stesso concetto. Mettiamo da parte i problemi intorno, ma ci sono modi e modi di perdere".

DELUSO - "Come parola è grossa, non so se lo userei. Però mi aspettavo un maggior legame tra di loro: dieci minuti in cui arrivano da tutte le parti possono capitare, ma fino al 46' non eravamo così in difficoltà da venire poi travolti così. Non si può accettare una roba del genere".