Il tecnico della Sampdoria Dejan Stankovic ha parlato a DAZN e in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Juventus. Le sue parole raccolte da SampNews24 e TMW. GOL DI RABIOT – “Per un tocco di braccio di Gabbiadini mi hanno...
Il tecnico della Sampdoria Dejan Stankovic ha parlato a DAZN e in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Juventus. Le sue parole raccolte da SampNews24 e TMW.
GOL DI RABIOT - "Per un tocco di braccio di Gabbiadini mi hanno annullato un gol a Empoli, magari la perdevo uguale la partita oggi ma lasciami il 2-2. Io mi fido, se lo vedono arbitro e VAR mi fido, ma così no. Fino a un certo punto accetto ma non voglio passare da stupido".
RAMMARICO - “Difficile fare analisi, è una partita dove dopo pochi minuti hai una grande palla gol. Poi momento di poca concentrazione dove abbiamo preso due gol, dobbiamo essere più coraggiosi, non accetto due gol così facili. Abbiamo retto bene il campo, c’è stata reazione da gruppo unito. Abbiamo ripreso la gara e portata in pari all’intervallo. Poi ci sono i cambi, c’è una squadra che ha fatto 53 punti sul campo. Un’ottima gara. Poi il gol del 3-2 andava annullato, punto e basta. Forse la Juve vinceva uguale, ma a noi a Empoli hanno annullato un gol con Gabbiadini che è caduto sulla palla. Gol dal giocatore che mi piace di più della Juve dopo Vlahovic e Kostic. Poi prendiamo il quarto gol che mi fa male per come l’abbiamo preso. Ringrazino i miei ragazzi, però non è giusto. È un fallo di mano chiaro. Mi son trattenuto guidando la mia squadra fino alla fine”.
SFOFO - “Per quello dico mi fermo lì. Io posso anche alzare la voce, ma con chi? Non si accetta ma si deve andare avanti. Non si può annullare la partita, non so cosa dire. Mi chiedono scusa un’altra volta come successo nella riunione con gli arbitri? Io ho accettato, ma chi me lo ridà il mio punto? Io non ho dubbi su arbitri, è un episodio che non voglio accettare ma devo. Devo guidare il mio gruppo trovando qualsiasi cosa per motivarci. Ai miei ragazzi dirò grazie, loro mi diranno del fallo di mano e cosa faccio? Ci chiudiamo di nuovo più forti di prima”.