sosfanta squadra roma Soulé: “Dybala mia riserva? Non scherziamo! Calcerò ancora i rigori e mi vedo a vita a Roma”

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Soulé: “Dybala mia riserva? Non scherziamo! Calcerò ancora i rigori e mi vedo a vita a Roma”

Marco Astori
Matias Soulé, esterno della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Messaggero. Ecco le sue parole.

Matias Soulé, esterno della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Messaggero. Ecco le sue parole sull'inizio di stagione dei giallorossi: "Sto bene, sono contento per questo inizio di stagione, è stato bello arrivare con 15 punti alla sosta. Sappiamo che dobbiamo migliorare tanto ma ci stiamo adattando a quello che vuole il tecnico. Rispetto ai primi mesi della passata stagione è cambiato tutto: a livello personale sento tanta fiducia che ho iniziato ad avvertire con l’arrivo di Ranieri. Grazie a lui sono tornato tranquillo, è stato fondamentale".

CHAMPIONS - "Gasperini dice che non siamo ancora da Champions? Penso dica la verità, non siamo ancora da Champions ma vogliamo ambire ad arrivare a quel livello. È importantissimo per noi, è il nostro obiettivo primario. Non ci dobbiamo ancora esaltare, sono le prime partite e bisogna pensare soltanto ad essere continui".

QUINTO - "Fare il quinto mi ha aiutato tanto a capire diverse situazioni, diversi stili di gioco, che ora posso interpretare durante le partite. Ovviamente ci sono ruoli che mi piacciono di più, come quello che sto ricoprendo ora. Gasperini, dopo avermi visto giocare in quel modo con Ranieri, mi ha detto che qualche partita potrei essere utile anche lì e non ho problemi, c’è la mia massima disponibilità, come sempre".

ALLENATORI - "Con Allegri non ho giocato tanto ma mi sono allenato e mi tenva sempre in considerazione. Lui ad esempio mi ha insegnato la compattezza, si dice così? Non voleva che entrassero i palloni: se provi ad uscire palla al piede e questa passa al di là della linea, è capace d'impazzire anche in allenamento. Allegri però è anche quel tipo di allenatore che lascia piena libertà in fase offensiva, puoi fare ciò che ti riesce meglio, come del resto fanno i grandi allenatori come lui, Ranieri, Di Francesco, Gasperini. Se fai bene la fase difensiva, il gol in qualche modo arriva, i grandi allenatori sono soprattutto quelli così. Di Francesco e Gasperini sono più simili tra loro, più tattici, vogliono che giochi la palla, amano averne il possesso. Ma l’attenzione alla fase difensiva è massima con tutti loro".


RIGORI COL LILLE - "Ero arrabbiato, è stata durissima arrivare a casa e provare a non pensarci. Sono però contento di aver ricevuto il sostegno di tutti, da Pellegrini a Mancini e Dybala. L’ho tirato malissimo, volevo aprire il piatto ma non calciando così piano e a mezza altezza. Se ricapiterà li tirerò nuovamente. Mi piace calciarli".

GOL - "Allora come gol scelgo senza dubbio quello al derby. Per il resto stiamo lavorando, non è facile, ma sono ottimista, è solo questione di tempo. Poi lo sapete, quando gli attaccanti iniziano a segnare non si fermano più. A volte ci manca la lucidità per fare la scelta giusta, ma comunque anche vincendo 1-0 si prendono i 3 punti e penso che stiamo facendo bene".

PAREDES E DYBALA - "Leo ci manca, noi tre eravamo sempre insieme, spesso era lui che “tirava” il nostro gruppo di argentini. Senza di lui è diverso, anche se sto sempre insieme a Paulo. Giochiamo alla play, lo sento più della mia ragazza. Non so se sarà il suo ultimo anno alla Roma, io sinceramente spero rimanga a lungo qui".

FUTURO - "Mi vedo a lungo nella Roma. Penso che sia il sogno di tutti, ambire a tagliare certi traguardi con questa maglia. Se chiudo gli occhi mi immagino di essere qui a vita. Poi lo so da solo che le cose possono cambiare ma il mio desiderio è questo".

INTER - "So solo che la settimana scorsa abbiamo corso tantissimo, sembrava fossimo ancora in ritiro, ci credete che dobbiamo ancora preparare la partita? Lo faremo bene in questi giorni, sarà un test importante per capire a che punto siamo. Queste sono le gare che dicono quanto vali".

PARAGONE CON ITURBE - "Quelle cose fanno male. Soprattutto lo scorso anno non volevo leggere nulla ma poi alla fine arrivano comunque. L’importante però è la testa, non ho mai mollato, anche quando non giocavo. È stato importante quel momento, esserci mentalmente. Non avevo iniziato bene, avevo tante aspettative su di me, volevo fare in 10 minuti quello che si può fare in 90, e non andava mai bene. Per fortuna è arrivato Ranieri: all’inizio mi vedeva in allenamento e quando avevo il pallone tra i piedi mi diceva "eh sì, fatte un altro giro...". Poi mi ha preso da parte e mi ha detto - visto che le cose non mi riuscivano - di cercare la semplicità, e che tutto sarebbe arrivato da solo. Mi ha dato tranquillità, mettendomi in campo e dandomi fiducia".

GASPERINI - "Rispetto a Ranieri hanno uno stile diverso. Vuole che giochiamo la palla, che triangoliamo con il centravanti, che gli attaccanti siano sempre dentro al gioco e mai di schiena rispetto alla porta. Abbiamo lavorato anche sulle posture, sulla posizione del corpo. Ormai abbiamo capito che dobbiamo guardare sempre in avanti ma questo vale per tutti, anche per i difensori. Poi è un tecnico che lascia la libertà di fare ciò che sai fare meglio. Ovviamente ti dà delle regole, delle indicazioni, ma all'interno di queste puoi fare quello che ti riesce meglio. L’essere libero è fondamentale per me".

DYBALA LA SUA ALTERNATIVA - "Lui è la mia riserva? No, no, non scherziamo. Io penso solo a sfruttare al meglio le possibilità che ho. Ma Paulo è di un altro livello. In Argentina diciamo "No le puedo ni atar los cordones" che equivale all'espressione italiana "non posso allacciargli nemmeno i lacci delle scarpe". È stato infortunato per tanti mesi, ha cominciato piano, per lui non è facile, non lo è neanche per quelli che stanno bene. Ora sta tornando al 100% e non vedo l'ora. Abbiamo un rapporto speciale, ci cerchiamo, dentro e fuori dal campo".

GOL BELLI - "A me basta segnare tantissimo, prima o poi comincerò anche con quelli sporchi. Ora sto più dentro l’aria rispetto a tempo fa, Gasperini mi urla sempre di fare un passo in avanti. Se non lo facesse, magari a Pisa non avrei segnato, perché ero abituato a stare qualche metro più indietro. Ma anche con il Verona, lo scorso anno, quel pallone sarebbe finito in calcio d’angolo e invece c’ero io ero messa dentro. Ecco, quello non era fantastico".

SVOLTA - "Parma la partita della svolta? Penso di sì, che sia stata quella partita ad aiutarmi. Anche se non va dimenticata quella con Eintracht da gennaio in Europa League, quando giocavo poco, c’erano su di me il Fulham e il Bologna. Dopo la partita parlai con il mister e mi disse di rimanere, io ero pronto a lasciare la Roma".