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Ranieri: “Perché fuori Koné e dentro Rensch e Baldanzi, vi spiego. Shomurodov e Celik…”

Marco Astori
Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato a Sky Sport e in conferenza stampa dopo la vittoria contro l'Athletic Bilbao in Europa League. Ecco le sue parole.

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato a SkySport e in conferenza stampa dopo la vittoria contro l'Athletic Bilbao in Europa League. Ecco le sue parole riportate da Tmw.

LA GARA - "L'idea è avere sempre più opzioni prima di iniziare la partita. Ti prepari poi sia nel bene, sia nel male per aiutare i ragazzi. Sappiamo la forza di un avversario come l'Athletic, sarà una gara difficilissima vista la loro forza. Ma ci siamo anche noi, siamo duri da digerire, lottiamo su ogni pallone e questo mi fa ben sperare: è come se fosse finito il primo tempo, abbiamo il 50 e 50 tra noi e loro".

SCELTE INIZIALI - "Konè sta spingendo da quando sono arrivato e lui ha bisogno di tirare il fiato. Rensch l'ho utilizzato per poter attaccare e avere un giocatore con piedi buoni e raddoppiare. Loro hanno i due fratelli Williams che hanno dei piedi buonissimi. Sono riusciti a stare in gara sempre i miei, mi devo complimentare. Tutte quelle bandiere oggi, grazie alla tifoseria, uno spettacolo bellissimo".

SHOMURODOV - "Se avevo paura del fuorigioco? Non era in fuorigioco, noi in panchina lo sapevamo".

CAMBIAMENTO - "I giocatori mi seguono. C'è feeling e fiducia. E' un dare e avere con questa squadra. Io non ero un campione come loro ma non mollavo mai. Questo è quello che chiedo a loro. La prestazione è quella che chiedo. Lottate fino in fondo. Siate soddisfatti della gara".


GIOVANI - "Vedendoli in allenamento mi danno la consapevolezza che, tenerli fuori, mi rincresce perché sono sempre pronti. Baldanzi è in un momento d'oro, avevo visto la gara a settembre e li aveva messi in forte difficoltà: la sua posizione tra centrocampo e attacco ha creato superiorità per noi".

CELIK - "Io credo che dare fiducia ai giocatori sia la cosa più importante per un allenatore. Tanto tutti commettiamo degli errori: dai giocatori all'allenatore. Se uno si mette ad infilare tutte le perline, i ragazzi perdono fiducia in se stessi. Provo a farli migliorare dove possono, però devono essere liberi di poter giocare come vogliono. Noi studiamo gli avversari e noi stessi: ho dei ragazzi splendidi, son sincero, mi seguono in tutto e per tutto e queste sono davvero grandi soddisfazioni".

STRADA GIUSTA - "Dobbiamo cercare di giocare più velocemente, oggi l'Athletic chiudeva molto sulle fasce laterali con i fratelli Williams che non hanno gambe, ma motociclette. Sono bravi a scattare, quindi abbiamo lavorato sul sacrificio e sulle coperture. Dobbiamo lavorare sulle piccole cose: queste ci permetterebbe di migliorare ancora. La mia filosofia è: si può vincere, si può perdere, tu devi lottare fino alla fine. Poi si accetta il risultato finale perché magari gli altri possono essere stati più bravi, più fortunati. Se poi non molli nelle difficoltà, insisti la ruota poi la giri e la squadra riesce a fare delle cose importanti".