OBIETTIVI - "Penso che sia anche una causa-effetto, perché c’è una passione che rende tutto più difficile: lavorare in questo club, rende difficile creare un progetto stabile, poter lavorare a lungo termine. È proprio quello che stiamo cercando di fare in questo momento. Quindi ci vuole molta serenità e calma. Controllare una passione è difficile, non si può controllare. Penso che sia giusto dimostrare alle persone che siamo qui per costruire qualcosa e per farlo partendo dalle fondamenta. Il nostro lavoro non dà frutti domani. Non si fa in pochi giorni, ma bisogna far capire che stiamo dando il meglio per il club, soprattutto far capire che siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo nel lavorare per la Roma. E ogni mattina ci alziamo con la responsabilità di rendere felici le persone. Perché quando perdiamo, soffriamo anche noi. E questo è un ulteriore punto di forza. È un’esigenza forte che personalmente mi piace, perché mi spinge a superare me stesso, a dare il meglio".
RANIERI - "Oggi abbiamo davvero una forte identità, dato che Ranieri conosce il club e la città. Porta serenità, la consapevolezza del proprio ruolo. Io sono straniero ma nel mio modo di fare, nei miei valori, l’identità è molto importante, così come il senso di appartenenza. È qualcosa che cerchiamo di mixare. Abbiamo anche fatto tornare persone che hanno questa identità. Penso a Federico Balzaretti, che ha lavorato anche un po’ in Francia. Cerchiamo di costruire questo con persone competenti un mix di identità e distacco, perché senza distacco non si ha la freddezza necessaria per lavorare".
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