CINQUE CAMBI - "I cambi servono, io li utilizzo tutti, se ne avessi di più, li utilizzo di più, però se mi chiedi per il calcio non è una cosa che mi entusiasma, non mi ha mai entusiasmato. Questa cosa è venuta fuori dopo il Covid-19 e poi è proseguita, però il calcio è fatto anche di resistenza e nei 90 minuti le squadre più preparate vengono fuori. Cambiando mezza squadra è chiaro che rende la partita sempre più equilibrata, se vogliamo, ma anche a volte meno bella".
BALDANZI - “Mi è piaciuto moltissimo. In attacco siamo sempre stati pericolosi giocando su rapidità e scambi. All’inizio abbiamo sbagliato alcuni passaggi, poi abbiamo giocato con qualità. Baldanzi è stato fastidioso e pericoloso, il ruolo di centravanti si può fare anche con queste caratteristiche e lui l’ha fatto molto bene. Quando fai un gol come il terzo vuol dire che hai svoltato, ora abbiamo più sicurezza, fiducia e convinzione nel fare gol”.
EL AYNAOUI - "Quel cambio è stata una necessità. El Aynaoui sta benissimo, è in ottime condizioni. Ho preferito far entrare lui e arretrare Cristante non per demerito di Ziolkowski, ma perché con mezzo fallo sarebbe andato fuori. Era veramente a rischio espulsione. La squadra ora gioca con più sicurezza, quando arriva vicino all’area vede più situazioni in cui muovere palla e scambiare meglio e quindi creiamo di più”.
WESLEY - "Wesley è un giocatore forte, non ho avuto un dubbio neanche all'inizio quando è arrivato. Può giocare a destra e a sinistra, come altri giocatori. Come Baldanzi che può giocare centravanti e può fare altri ruoli, Mancini, Cristante, El Aynaoui, Koné... Mi piace questo modo della squadra".
ROSSO - "Mi sembrava veramente, nei dieci minuti finali, il primo tempo, sono stati veramente pesanti per noi. Poi dopo nel secondo tempo non ho detto niente, assolutamente. Sono un fallo di interpretato sul Mancini, io non ho detto una parola. Quarto uomo che è messo lì molto spesso, se potrà dirmi qualcosa potrà dire l'occasione del rigore concesso, ma non nel secondo tempo, assolutamente. Quindi ho fatto due errori. Due errori molto grossolani, perché se doveva fare qualcosa doveva farlo nel primo tempo. Nel secondo tempo, zero. L'ha richiamato due volte a significare una pessima presenza vicino all'area, già hanno poco da fare lì vicino alle panchine. In questo caso si è comportato veramente male. Sono stato espulso perché... I 10 minuti finali del primo tempo sono stati assurdi: nelle scelte, dall'ammonizione di Ziolkowski a quella di Wesley che stava andando in porta, i falli laterali, il rigore assegnato. È stata tutta una sequenza di episodi che mi hanno fatto protestare. Forse in quell'occasione ci poteva essere un provvedimento, anche se gli episodi in sequenza sono stati molto strani. Ma nel secondo tempo non c'era niente, proprio zero. C'è stato un fallo su Mancini ma non ho aperto bocca, ho fatto un gesto di disappunto ma come lo può fare chiunque in tribuna. È intervenuto il quarto uomo, è diventato protagonista e sono stato espulso".
SOGNO SCUDETTO - "Questa cosa del sogno, mi sono già spiegato ieri, è giusto sognare quando sei in queste posizioni. Sappiamo benissimo che i sogni rarissime volte si avverano, però è anche bello viverli. Noi lo stiamo vivendo e finché si può lo facciamo finta di svegliarci, ci riaddormentiamo un altro po’, cerchiamo di allungarlo".
GRUPPO - "Se c'è un giocatore di cui vado particolarmente fiero? No, farei torto ad altri. La mia fortuna in questo momento sono i calciatori, è la cosa più forte che ho trovato in questi mesi. Poi c’è l’entusiasmo che ci circonda e ci dà una mano. Se giochi nella Roma sei sempre ipermotivato perché hai sempre tanto pubblico alle spalle, quindi non puoi essere mai distratto. Questi ragazzi stanno crescendo, ci credono e si divertono. Hanno rotto gli argini del divertimento, di giocare e di allenarsi anche al di là dei risultati che non saranno sempre così”.
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