MIGLIOR PARTENZA IN CARRIERA - "Non lo so se sia la migliore, non guardo molto le statistiche. Ho giocato in tanti campionati, quindi ci sono state partenze buone e altre meno. Questa è una buona partenza sul piano dei risultati, indubbiamente, ma quello che mi preme di più all’inizio della stagione, per alcune giornate, è vedere la squadra crescere: ogni partita mettere qualcosa in più, avere qualche certezza in più, sia a livello di giocatori sia nelle loro prestazioni. Credo che prima di raccogliere bisogna seminare, e questo è ancora un momento di semina. Siamo chiaramente contenti dei risultati, perché ci aiutano, però non è il momento di guardare solo a questo. Bisogna guardare più avanti: riuscire a far crescere la squadra, a farla giocare meglio, a darle sempre più solidità e convinzione, e continuare a inserire giocatori affidabili".
FASE OFFENSIVA - "Cosa si può migliorare? Gli inserimenti devono arrivare da tutti: non solo nelle conclusioni, ma anche nelle rifiniture e nella costruzione del gioco. Se hai una costruzione migliore riesci a produrre più situazioni pericolose. Il gol di Mancini dell’altra sera è stato molto importante ed efficace per come si è inserito, andando ad attaccare la porta in quel modo. Lo possiamo fare con più giocatori. È evidente che gli attaccanti hanno più occasioni perché sono più vicini alla porta, ma ci si può arrivare anche con altri. Rimango dell’idea che sia sempre l’efficacia dell’intera manovra offensiva a rendere gli attaccanti più prolifici".
GHILARDI E ZIOLKOWSKI - "Ghilardi e Ziolkowski stanno facendo bene, si allenano con impegno e arriverà anche il loro momento. Tra virgolette, la loro sfortuna – o fortuna per la Roma – è che davanti hanno quattro giocatori che stanno facendo qualcosa di notevole, e io guardo sempre alla squadra. In questo momento Celik, Hermoso, Ndicka e Mancini stanno dando un contributo molto efficace e importante per la Roma. Al di là delle situazioni individuali, ciò che conta di più è sempre l’aspetto collettivo".
DOVBYK - "Non c’è un giocatore davanti all’altro, se la giocano sempre a seconda dei periodi, dei momenti e delle partite che affrontiamo. Dovbyk mi sembra in crescita sul piano atletico, sicuramente molto più rispetto all’inizio della stagione, quando abbiamo iniziato il ritiro. La sua crescita passa da questo: deve essere in grande condizione fisica e atletica per poter mascherare alcune difficoltà tecniche che ha in questo momento. Se raggiunge una condizione ottimale, riesce anche a migliorare sul piano tecnico".
DIFESA - "A tre o a quattro contro il Verona? È uguale in entrambe le soluzioni: puoi giocare con un centrocampista puro in quel ruolo oppure, a turno, con un difensore, che sia Celik, Ndicka, Angelino o anche lo stesso Mancini che va a prendere l’avversario più alto. Non cambia molto: variano solo le caratteristiche del giocatore, ma il tipo di scalata resta lo stesso. Qualche volta, è vero, con l’Atalanta abbiamo fatto anche questo, però quando alleni tanti anni diventa più semplice introdurre variazioni. In questo momento dobbiamo consolidare alcune certezze e poi, piano piano, aggiungerne altre, come l’inserimento dei difensori che in certe partite può essere importante. Un altro aspetto è che partite come quella di domani sono pericolose: sono gare in cui, se sei sterile, se non hai spinta, energia e forza per creare pericoli, rischi di perderle. Queste squadre hanno velocità davanti, giocatori che calciano bene e possono diventare pericolose. Noi però arriviamo da una vittoria nel derby e da un buon esordio in Europa: dobbiamo avere entusiasmo, forza ed energia per non fare la partita col Torino, ma per giocare su ritmi diversi. Per quanto riguarda la partita, le problematiche sono quelle".
ROMA DI RANIERI - "In fase difensiva sembra la sua Roma? Su questo potete giudicare meglio voi, che avete visto entrambe le situazioni. Io conosco la mia e quindi posso parlare solo di queste partite, non posso fare paragoni. Rimane il fatto che dietro, da Svilar a Ndicka, ci sono 7, 8, 9, 10 giocatori molto affidabili e sempre presenti. Sempre forti, sempre competitivi, e per me rappresentano indubbiamente, in questo momento, il nucleo importante di questa squadra. Riusciamo a inserire anche Pellegrini, Ranieri, Tsimikas e altri, ma oggi il nucleo centrale della Roma è questo: quello davvero affidabile, efficace e sempre pronto. È il gruppo che c’è sempre, che garantisce risultati non solo quando bisogna fare gol, come è successo l’altra sera con Ndicka e Mancini, ma soprattutto quando bisogna difenderli e portare a casa la vittoria. Come è accaduto negli ultimi dieci minuti con la Lazio, per esempio”.
BAILEY - "Io a Bailey non ci sto pensando: è un giocatore fermo da un po'".
EL AYNAOUI E EL SHAARAWY - "El Aynaoui può fare tutti i ruoli del centrocampo. Dobbiamo andare avanti forte con tutto quello che abbiamo. El Shaarawy è stato il più giovane a esordire con il Genoa, da lui voglio vedere ancora certe iniziative".
PELLEGRINI - "Ha dato la risposta più di tutti. Nel derby è stato fondamentale".
ANGELINO E TSIMIKAS - "Se si potrebbe creare dualismo? Angelino è un buon giocatore. Non può essere un problema. Tsimikas si è fatto trovare pronto subito e ci sarà molto utile. Non possiamo ammazzare Angelino, giocheranno a seconda delle partite".
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