NUOVI - "Credo che comunque sul mercato si è operato in linea con quelle che erano le motivazioni per cui io e la proprietà ci siamo in qualche modo allineati. Sono arrivati due ragazzi nuovi e giovani in difesa. È arrivato Wesley a destra a coprire un ruolo che l’anno scorso molto spesso era coperto da Soule, che io invece sto cercando di far giocare in modo più offensivo. È arrivato El Aynaoui a sostituire, se vogliamo, Paredes, Gourna-Douath. Ecco, io ho preferito magari un centrocampista in meno per avere magari un attaccante in più e questo è quello che… Magari il mio modo di giocare, il mio modo di interpretare il calcio che mi ha portato, insomma, ad avere anche dei buoni risultati e quindi è chiaro che vado a cercare questo modo, magari, diverso rispetto al passato di costruire le squadre".
ATTACCO - "Lì è sicuramente il reparto un po’ più complicato, è anche quello che richiede magari più attenzione, più investimenti, dove un po’ tutte le squadre si rivolgono. Non nego che avrei voluto una maggiore… e raggiungere magari quel giocatore che avevamo individuato. Però se non è stato possibile adesso, dobbiamo partire da tutto quello che abbiamo".
PELLEGRINI, DOVBYK E BALDANZI - "Voglio recuperare Dovbyk, per me Dovbyk è stato un giocatore che si è impegnato moltissimo. Baldanzi è giocatore che bisogna recuperare. Lo stesso Pellegrini che è rimasto, sono tutti giocatori insieme agli altri che in questi due mesi mi hanno dato delle risposte incredibili e sono convinto che anche loro, anzi, faremo bene, partiremo con loro, guardiamo avanti e abbiamo comunque la possibilità, le condizioni di esprimerci bene. I ragazzi sono sani. I ragazzi sono perfetti. Dobbiamo solo lavorare sul campo e migliorare le prestazioni di tutti, non solo di loro ma di tutti quanti. Però hanno uno spirito encomiabile. Io sono molto contento di questo. Poi giochiamo in una piazza che ha grande passione, che ci sostiene, che ci dà spinta. Poi dopo questo è il primo momento, è chiaro che partiremo lo stesso. Abbiamo vinto due partite. Il mio modo, è vero, che io interpreto… Forse è anche un limite il mio modo di giocare a volte così, se non riesci poi a concretizzare, a realizzare con il rischio anche di prendere gol, di perdere le partite. Però questo è il mio modo di interpretare il calcio e questi ragazzi mi seguono. Soulé in particolare, come ho detto prima, l’ho spostato molto più avanti rispetto alla sua abitudine, però sta dando delle risposte notevoli, ma sono convinto sarà così per tutti quanti gli altri".
TENSIONI CON MASSARA - "Sono due mestieri diversi. È chiaro che quello che è il mercato è veramente difficile, mie rendo conto delle strategie quando spingere, quando fare delle offerte, quando parlare con dei procuratori, degli agenti. Infatti io non partecipo assolutamente alle trattative perché non è il mio mestiere però è chiaro che ci deve essere una sinergia importante tra direttore sportivo, allenatore e società. Credo che almeno, io non conosco il passato, però la presenza della società quest’anno è stata molto più continua, molto più efficace che magari in altri anni. Per me è assolutamente necessario. È indispensabile in un calcio così professionistico, dove veramente le cifre sono così importanti e notevoli. C’è bisogno veramente di fare anche una squadra. Quando io pretendo una squadra in campo e non lascio tanti battitori liberi che vadano per conto loro, è così deve essere anche quella di una società con al capo la proprietà che quella che poi ne subisce di più i ritorni, perché sia nel bene che nel male, sia nelle critiche che negli apprezzamenti, è quella sicuramente più esposta. È bene, quindi c’è una squadra in campo, è una squadra fuori dal campo, e bene così".
INIZIO - "Sono contento, assolutamente sì. Credo che siamo solo all’inizio. Penso di avere ancora tanti spazi, tante partite prima di cantare vittoria però sono contento in questo approccio, sono soprattutto contento del comportamento dei giocatori. Di queste due prime prestazioni, e chiaramente io sapevo già della passione di questo pubblico, di questa città verso il calcio, verso la propria squadra. L’obiettivo è quello di dare soddisfazione. Questo è l’obiettivo più importante. Prima ancora di mettere dei traguardi, che poi chiaro che tutti ci auguriamo, se no, alti possibile. Però la base ritengo sia quella di creare veramente una connessione tra squadra e tifosi e proprietà e questo può essere i primi passi per poi cercare di fare qualcosa di buono anche come risultati. Se sono ancora pieno di entusiasmo? Assolutamente sì. Poi quando si chiude una fase come stata quella del mercato poi dopo si tira al massimo per cercare di ottenere il più possibile e dopo bisogna mettere un punto e guardare avanti. E guardare avanti significa giocare le prossime due partite col Torino, il derby, la Fiorentina, poi ci sarà un’altra sosta, inizierà l’Europa League. È chiaro che adesso per alcuni mesi la palla passa al campo, non si parlerà più di mercato, la situazione è questa, da questa dobbiamo ottenere e cercare di ottenere il massimo".
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