DOVBYK E FERGUSON - "Non ho la sfera di cristallo per capire cosa succederà in 10 giorni. Per domani è convocato, io penso a domani. Domani ci sarà una bella attesa di inizio campionato: Dovbyk e gli altri convocati dovranno avere la massima concentrazione davanti al nostro pubblico. Vedremo cosa accadrà nei prossimi 10 giorni. Ho detto che in generale nel calcio ci sono dei tempi, come nella musica, ma non ce l'avevo con Dovbyk. Non era su lui. In generale, nel calcio ci sono dei tempi, un po’ come nella musica. Vale per chiunque giochi a calcio, e i giocatori di maggiore qualità sono indubbiamente quelli che hanno il tempo giusto, come nella musica. Chi entra un po’ prima o un po’ dopo corre il rischio di steccare. Ma questo vale anche in un’azione, in una qualsiasi situazione di gioco. Ma l’avete portata su Dovbyk, poverino. Per me, lui e Ferguson sono due ottimi strumenti, diversi tra loro. Entrambi sembrano essere cresciuti rispetto all’inizio della stagione, sia sul piano dinamico che fisico. Se la Roma di oggi è più forte lo dovremo capire, perché della Roma di prima abbiamo dei parametri, mentre questa ha appena iniziato a giocare ed è sicuramente molto diversa. Se guardiamo l’ultima formazione scesa in campo a Torino, a fine maggio, rispetto a quella oggi sono passati tre mesi: ci sono tre titolari che non ci sono più, 6-7 giocatori in panchina che non ci sono più. In totale una decina di calciatori hanno lasciato, mentre ne sono arrivati cinque, di cui uno purtroppo si è fatto male subito. Parlo ovviamente dei giocatori di movimento. È una Roma diversa, anche nei numeri: basta fare il confronto per accorgersene. Se sarà più forte, me lo auguro, ma non posso dirlo adesso. Lo scopriremo strada facendo, quindi cerchiamo di capirlo insieme"
EL AYNAOUI AVANZATO - "Le soluzioni sono quelle: una o l’altra. Abbiamo due o tre opzioni, tra cui anche questa".
PELLEGRINI - "Su Pellegrini mi sembra che stia recuperando ed è vicino al rientro. Io sono arrivato che lui era già infortunato, quindi non ha mai potuto allenarsi con la squadra. Non so perché questa domanda venga sempre fatta a me e non al giocatore o alla società. Quello che ho visto io con Pellegrini è che la situazione non è così chiara: è evidente che la società non ha intenzione di allungare il contratto ed è altrettanto evidente che lui ha bisogno di giocare per ambire alla Nazionale e ai suoi obiettivi personali. Non sono io la persona più indicata per parlarne, però visto che me lo chiedete cerco di rispondere. Ho ereditato questa situazione e provo a chiarirla, perché in tutte le interviste mi mettete in mezzo a questa vicenda. Non so se per fare polemica il giocatore si esponga in un certo modo, ma io non voglio farne. Risolveranno: a me sembra che, se lui trova una situazione adeguata, sia contento di andare via, e lo sarebbe anche la società. Però trovare la soluzione giusta non è semplice e per questo siamo in una fase di stallo. Non mi pare di dire nulla di nuovo o di scoprire l’acqua calda: questa è la realtà della situazione".
I NUOVI - "I nuovi acquisti? Sono i profili su cui la Roma ha pensato di ricostruire o di costruire il proprio futuro. Sono tutti ragazzi giovani. Il più vecchio è Neil, che ha 24 anni. Ghilardi è un 2003, Wesley un 2003, Ferguson un 2004, tutti di 21-22 anni. Sono giocatori giovanissimi con esperienze diverse. Sono due profili. Mi piace lavorare su di loro, su tutti, ma in prospettiva sicuramente sì. Arrivano da momenti diversi: ad esempio Wesley arriva da 30 partite di fila in Brasile, perché la stagione è diversa. Ferguson arriva da molto tempo in attività. Ghilardi ha saltato tutta la preparazione e l’ha iniziata quando è venuto da noi. El Aynaoui mi sembra un po’ più in condizione anche nelle partite. Penso che si possa lavorare bene".
MERCATO ROMA - "I giocatori giusti sono quelli bravi, sempre. Questo è ciò che caratterizza il mio modo di pensare: i giocatori bravi, che hanno valore e potenzialità, rientrano tutti nella mia idea di calcio. Sono ragazzi che, come ho detto prima, rispondono alle caratteristiche con cui si vuole ripartire, alle richieste che la società mi ha fatto: la necessità di ringiovanire, non con giocatori già affermati e con contratti pesanti, ma con elementi emergenti, che possano diventare plusvalenze. Anche se sembra una cosa semplice – basta prendere qualche giovane, farlo giocare e rivenderlo – non è affatto così. Bisogna scegliere ragazzi che abbiano davvero un futuro, un valore. I giovani costano, spesso più dei giocatori affermati, ma si punta sulla speranza e sulla forza di poter realizzare le famose plusvalenze. Perché si vogliono fare? Alcuni club le cercano per ripianare i bilanci, altri per vendere e reinvestire, acquistando nuovi giocatori e alimentando questo meccanismo. L’alternativa è prendere giocatori affermati, con contratti molto alti, alzando immediatamente il livello della squadra, ma lavorando meno in prospettiva. In questo momento, il segnale forte che la società mi ha dato è stato chiaro: puntare su questo modello. Speriamo di poterlo realizzare e, per riuscirci, servirà tutta una serie di scelte concrete. Sto pensando a come lavorare: per me si guarda sempre avanti, ma non è semplice. Cerco di essere chiaro una volta per tutte, non è che faccio sempre interviste così lunghe. Già con questa spero di chiarire, dopodiché mi auguro di parlare solo dell’avversario e della partita di domani. Ma non ci sono stati altri momenti e quindi ho cercato di sfruttare l’intervista di oggi".
HERMOSO - "Hermoso sembrava non dover venire in ritiro, poi invece è stato aggregato all’ultimo momento. Si vede che ha giocato a livelli alti: è un giocatore che era rimasto fermo quattro mesi prima di iniziare la preparazione. È serio, ha fatto tutta la preparazione, si è allenato bene e ha disputato tutte le partite, anche se inizialmente non sembrava rientrare nei programmi. Domani Celik è squalificato, quindi devo trovare un sostituto. Hermoso è mancino come Ndicka: o si farà un giro così oppure si troverà un’altra soluzione tra quelle possibili. Io sapevo delle difficoltà fino al 30 giugno, mi auguravo che dopo ci fossero più possibilità. In parte c’è stato, poi però c’è stato un blocco. Il mercato, comunque, si potrà valutare fino al 31 agosto. La volontà della società nei miei confronti è sempre stata la stessa, hanno sempre detto le stesse cose. Le loro priorità per me sono sempre state chiare, ma la realizzazione è un po’ più complicata".
ANCORA FERGUSON - "È il classico ragazzo che ha fatto benissimo due anni fa e poi ha avuto una fase in cui, magari per motivi diversi – infortuni o altre situazioni – non ha rispettato quelle che erano le aspettative. È anche la classica situazione in cui è bello riuscire, insieme, ad aiutare questo ragazzo a ritrovare i valori che aveva qualche anno fa".
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