SPOGLIATOIO - "Ho iniziato a 24 anni all'Arsenal e c'erano giocatori più grandi di me. Per me è fondamentale far capire che sono una buona persona e trovare quel feeling che può dar valore ai ragazzi, così si crea un rapporto che permette di esprimere il loro valore, è il mio obiettivo. Non ho un modello, voglio imparare da tutti. Ho avuto tanti punti di riferimento, lavorare in Spagna in Italia e in Inghilterra con Arteta mi ha aiutato tanto a sviluppare certe idee. Io cerco di imparare da tutti e non solo da chi lavora nel calcio, voglio dare la possibilità ai giocatori di crescere".
RUOLO - "Le responsabilità sono diverse, io ho cercato di aggiungere valore aiutando i ragazzi ad esprimersi al massimo del potenziale. Ora cambio ruolo, sicuramente la scelta non la influenzo ma la faccio adesso".
OBIETTIVI - "Non penso sia giusto porre aspettative perché non portano risultati. Il risultato lo porta lo standard quotidiano, il nostro focus è su quello. Ora dobbiamo conoscere bene l'ambiente e i giocatori, sicuramente porteremo certi aspetti di organizzazione, vorremo essere attenti in entrambe le fasi. Avremo principi chiari, le nostre idee saranno mirate sull'obiettivo di sfruttare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione e fare del nostro meglio per trasmettere un'identità di squadra".
MERCATO - "Le valutazioni interne le farò con la società. La squadra ha le potenzialità per lavorare molto bene. Tutte le valutazioni sulla rosa saranno fatte nel momento giusto, adesso non è il momento. Il punto di partenza è il giocatore che ho, non come voglio giocare. In relazione alla rosa si creano poi i mezzi per sfruttare al massimo quanto si ha a disposizione".
TATTICA - "Non credo ci sia un solo reparto, c'è potenziale e nel calcio di oggi devi esser completo. Devi saper difendere in blocco basso, saper pressare alto e giocare quando ci sono gli spazi o quando non ci sono. Vogliamo avere più soluzioni per adattarci ai contesti e sfruttare al massimo il nostro potenziali. Si attacca in undici e si difende in undici, tutti con la stessa linea ma con diversi compiti e ruoli. Nel calcio di oggi sei una squadra quando attacchi o quando difendi".
CHIAMATA - "Non me lo aspettavo, ero concentrato sul mio lavoro all'Arsenal ed ero davvero felice, ma quando è arrivata l'opportunità ho sentito fosse quella giusta. Ho sempre cercato di prepararmi al meglio, questo è il compito come collaboratore o anche come primo allenatore, l'obiettivo rimane aiutare sempre i ragazzi. Poi nella vita arrivano occasioni quando non te lo aspetti, è arrivata e ora siamo qua per continuare un percorso iniziato".
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