Intervenuto nel podcast Inà Liga, il centrocampista del Napoli Lobotka ha parlato anche del compagno De Bruyne. Queste le sue parole riportate da Calcionapoli24: “Kevin è un grande professionista. È venuto con un atteggiamento molto...
Intervenuto nel podcast Inà Liga, il centrocampista del Napoli Lobotka ha parlato anche del compagno De Bruyne. Queste le sue parole riportate da Calcionapoli24: "Kevin è un grande professionista. È venuto con un atteggiamento molto umile, non si comporta mai come una stella, non guarda nessuno dall’alto in basso. Si è subito messo a disposizione del gruppo e dell’allenatore. Gli ho anche detto: “Tu hai avuto Guardiola, e ora hai Conte — due mondi completamente diversi.” E lui si è messo a ridere e mi ha detto: “In dieci anni al City non ho mai corso così tanto.” Gli ho detto: “Allora complimenti, benvenuto all’inferno.” E davvero, dopo i primi allenamenti, è venuto da me e mi ha detto: “Non mi aspettavo che fosse così intenso. Pensavo di essere pronto, ma qui non si respira mai.” Però poi, come lo conosco io, non si è mai lamentato. Anche se era stanco morto, non diceva niente, faceva tutto quello che gli veniva chiesto, e al cento per cento. È uno che non cerca mai scuse, non chiede pause, non dice “sono vecchio”, niente di tutto questo. E questo per me è ammirevole, perché con la carriera che ha avuto, potrebbe anche dire “mi alleno a metà”, ma lui no, va sempre a tutta. E gliel’ho detto:
“Kevin, guarda che rispetto per quello che stai facendo. Non so se io al tuo posto avrei avuto la forza di venire qui, sotto Conte, con questi carichi di lavoro.” E lui si è messo a ridere e ha detto: “Forse se potessi scegliere di nuovo, andrei in Arabia o in America”. Quando hai uno come lui vicino, tutto è più facile. Vede il gioco prima degli altri, ha un tocco perfetto, e anche quando sbaglia, sbaglia in modo intelligente. E io lo sento anche durante la partita — a volte basta che ci guardiamo e già sappiamo cosa fare. Ed è una sensazione bellissima, perché capisci che giochi con uno che pensa come te, e che puoi fidarti ciecamente. E poi è anche un tipo simpatico, scherza, ride, non fa il divo. Una volta durante l’allenamento Conte gli ha detto qualcosa tipo: “Non così, Kevin, devi muoverti più avanti.” E lui gli ha risposto: “Mister, io mi muovo quando il corpo me lo permette.” Tutti hanno riso, anche Conte, anche se cercava di restare serio"