CONTE - "Sì, dal primo giorno in cui è arrivato, ho sentito che non era un allenatore come gli altri, per la sua personalità. Non aveva ancora detto nulla, era appena entrato nello spogliatoio ma potevi già percepire la sua personalità. E quando ho visto come ci allenavamo e come ci volesse far giocare, in quel momento mi sono detto “ok è il miglior allenatore che potevamo scegliere”. Quando abbiamo cominciato ad allenarci e abbiamo iniziato a correre, ho iniziato a capire ‘wow sarà dura questa stagione’, come lo è stato il ritiro, ma alla fine dico ‘ok ovunque lui sia andato ha vinto il campionato o altri titoli’. So che è difficile ma mi dico ‘ok, lui può portarmi ad un altro livello’. Sia dentro che fuori dal campo".
ATALANTA - "Odio davvero giocare contro di loro. Sono ovviamente una grande squadra, rispetto tutto, ma con il loro tipo di gioco uomo su uomo, a tutto campo, non mi lasciano un centimetro! È sempre una partita durissima contro di loro, ma anche contro non i top club o le migliori del campionato, ad esempio ti posso dire Venezia o Verona. Cercano sempre di bloccarmi e marcarmi stretto e per me non è facile".
LUKAKU - "So che è un tipo di giocatore diverso rispetto ad altri, ne parlo spesso con lui durante gli allenamenti, e lo stesso mister vuole che giochiamo questo tipo di palla. So che Romelu è grande, è forte ed è molto difficile portargli via il pallone, così quando io ricevo palla, guardo sempre prima dov’è lui. E gli dico sempre ‘quando la palla sta arrivando a me, devi essere pronto, io posso dartela’".
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