BREAKING – Milan, ecco l’esito degli esami strumentali di Gabbia e cosa filtra sui tempi di recupero
NERES - "Ce l’avevamo anche l’anno scorso e avevamo solo una competizione, era anche difficile far venir fuori tutti i calciatori. Quest’anno con più competizioni è chiaro che potendo giocare di più tutti possono evidenziare le loro capacità. Neres ha già fatto più gol della stagione scorsa e siamo all’inizio“.
INFORTUNI - "Il problema sono sempre gli infortuni che sono imponderabili: non si possono prevedere. Nessuno si sarebbe aspettato che sette giocatori di quel livello venissero a mancare, ci può stare che uno sbagli qualcosa".
CALCIO VECCHIO - "Si fa sempre una grande tragedia o una grande festa: le cose serie nel calcio purtroppo non esistono, lo dovremmo gestire noi ma le istituzioni calcistiche ci prendono per mano e ci trascinano nei loro percorsi dorati, a loro interessa solo il mantenimento della poltrona e noi veniamo utilizzati come se fossimo merce di scambio, della loro condizione e supremazia. Il calcio è vecchio, anzi stravecchio".
PROBLEMI - "Come si fa? Si cerca sempre di togliere molto ai campionati nazionali, se non ce la faranno più e siamo lì lì: il calcio non appartiene a 3-4 nazioni, ma al mondo intero. Bisognerebbe capire dove stanno i problemi di una non finanziabilità del calcio stesso. Bisogna, dal mio punto di vista, sparecchiare la tavola da tutto ciò che è vecchio: facciamo tutti questi regolamenti, parliamo di impresa e imprenditorialità ma ci comportiamo da impiegati di un grande sistema in cui comandano solo due personaggi. Mi sembra un po' triste e anacronistico, irreale: andiamo verso un futuro fatto di IA e innovazione completa, che nella mia vita non è mai mancata, mentre è quello che manca al calcio".
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