NAPOLI - "Sul Napoli io sono convinto sia più forte dell’anno scorso. I giocatori nuovi vanno fatti affezionare alla nuova maglia, questi incidenti hanno permesso ai nuovi di mostrare le loro capacità. Io sono convinto che continueremo a fare un grande campionato ma va considerato che siamo in 20, bisogna avere rispetto delle altre squadre. Sarà un bellissimo campionato, siamo tutti là".
EMOZIONE - "L’emozione in quante tale non può avere riferimenti precisi, si vive in un momento. Di solito si fa una gran confusione con cos’è l’amore. Molti credono sia un’emozione invece è un momento perfetto e pochi riescono ad averlo e a valutarlo. Ci vuole grande considerazione, rispetto e sacrificio nel lavoro sempre che tu lo faccia con amore".
NERES - "Ce l’avevamo anche l’anno scorso e avevamo solo una competizione, era anche difficile far venir fuori tutti i calciatori. Quest’anno con più competizioni è chiaro che potendo giocare di più tutti possono evidenziare le loro capacità. Neres ha già fatto più gol della stagione scorsa e siamo all’inizio“.
INFORTUNI - "Il problema sono sempre gli infortuni che sono imponderabili: non si possono prevedere. Nessuno si sarebbe aspettato che sette giocatori di quel livello venissero a mancare, ci può stare che uno sbagli qualcosa".
CALCIO VECCHIO - "Si fa sempre una grande tragedia o una grande festa: le cose serie nel calcio purtroppo non esistono, lo dovremmo gestire noi ma le istituzioni calcistiche ci prendono per mano e ci trascinano nei loro percorsi dorati, a loro interessa solo il mantenimento della poltrona e noi veniamo utilizzati come se fossimo merce di scambio, della loro condizione e supremazia. Il calcio è vecchio, anzi stravecchio".
PROBLEMI - "Come si fa? Si cerca sempre di togliere molto ai campionati nazionali, se non ce la faranno più e siamo lì lì: il calcio non appartiene a 3-4 nazioni, ma al mondo intero. Bisognerebbe capire dove stanno i problemi di una non finanziabilità del calcio stesso. Bisogna, dal mio punto di vista, sparecchiare la tavola da tutto ciò che è vecchio: facciamo tutti questi regolamenti, parliamo di impresa e imprenditorialità ma ci comportiamo da impiegati di un grande sistema in cui comandano solo due personaggi. Mi sembra un po' triste e anacronistico, irreale: andiamo verso un futuro fatto di IA e innovazione completa, che nella mia vita non è mai mancata, mentre è quello che manca al calcio".
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.sosfanta.com/assets/uploads/202512/334d6aa229fb1eee19d82e860dad90c9-e1765577904611.jpg)