AUMENTO DEGLI INFORTUNI - "Sarebbe carino fare una statistica a livello europeo per vedere che proporzione c'è: il problema è che più giochi, più il rischio è avere infortuni. E' inevitabile che giocando tanto hai meno possibilità di allenarti e il non allenamento induce ad avere infortuni muscolari: sono esseri umani ed essere sottoposti a stress fisico ed emotivo ogni tre giorni diventa difficile. Basta guardare all'estero e capire che tipo di situazione c'è per tutti: vedo che spesso ci si lamenta perché si gioca tanto, però è un cane che si morde la coda. Serve fare rose profonde per questo motivo, perché se giochi tanto è inevitabile che devi far fronte a problematiche, anche leggere: ma se c'è un affaticamento e giochi dopo tre giorni, lo rischi il calciatore? No perché c'è il rischio che abbia un problema diverso e non ce l'hai per un mese".
LANG E NERES - "Neres è un giocatore che conosco, non mi deve dimostrare niente perché ha contribuito in modo importante allo scudetto. Lang sta lavorando, si sta ambientando e sta cercando di capire cosa vogliamo da lui a livello di giocata singola e di partecipazione con la squadra. Lavora, si applica e avrà le sue chances per integrarsi. Bisogna continuare a lavorare con serenità e voglia e avere pazienza".
GILMOUR - "L'anno scorso era capitato un problema a Lobotka e lui l'ha sostituito in modo egregio: ho totalmente fiducia in lui, quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. E' il calciatore che sposa alla perfezione le caratteristiche di Lobotka, per quello l'abbiamo preso: trovare un altro in questa rosa diventa difficile, tutti hanno caratteristiche diverse, non sono veri play. Nell'eventualità dovremmo adattare qualcuno".
MCTOMINAY - "Il discorso è molto semplice: ha cambiato status. L'anno scorso è stato il miglior giocatore del campionato, è arrivato da underdog che doveva dimostrare e oggi ha cambiato status. Quando succede le attenzioni nei tuoi confronti sono totalmente diverse: oggi lui viene visto in modo totalmente diverso rispetto all'anno scorso. E' semplice: l'anno scorso si è adattato a tutto, oggi è un calciatore visto in modo diverso dall'avversario".
ANNO COMPLESSO - "L'ho spiegato tante volte, non c'è bisogno di tornarci: chi vuole capire capisca. Dire le stesse cose mi sembra superfluo e inutile, guardate le interviste passate, non fatemi rispondere un'altra volta perché diventa una litania e nessuno vuole essere petulante".
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