BOBAN - "Non ho parlato con Boban in questo periodo, ma avendo un ottimo rapporto parlavamo molto del Milan quando ci siamo visti in passato".
IBRAHIMOVIC - "Ho incontrato Zlatan e mi ha parlato di Milano. Ancelotti mi ha parlato molto bene del Milan, tutto molto positivo. Avevo questa impressione a prescindere. Il Milan è un grande club, molto importante e con una grande tifoseria. Ma quando ti parlano così di un club hai una percezione anche migliore. L'ultima volta che sono venuto qui è stata impressionante l'organizzazione e l'accoglienza".
ALLEGRI - "Lo avevo battuto in Champions? Probabilmente non è un buon ricordo per lui ma cercherò di non parlarne troppo (ride, ndr). Non voglio che il mister si arrabbi con me. Non vedo l'ora di conoscerlo, ho parlato un po' con lui. Sono molto contento di essere allenato da Allegri, è tra i migliori al mondo, un vincente. Non vedo l'ora di scoprire come mi vede in campo in questa squadra".
LAST DANCE - "Non lo so, è troppo presto per dirlo. Il mio obiettivo è chiaramente di disputare il Mondiale l'anno prossimo, ma prima di tutto bisogna qualificarsi. Ma non guardo troppo avanti, l'importante è vivere il presente e fare le cose bene. Voglio iniziare questa nuova avventura, prepararmi al meglio per far sì che io sia al livello che questa società richiedere. Per il futuro ci sarà tempo, devo essere concentrato sul presente per dare il massimo per il Milan".
SCELTA - "È stata una scelta molto facile quando Tare mi ha chiamato, quando è venuto in Croazia è stato molto importante, ha dimostrato quanto il Milan ci tenesse e quanto credesse che potessi essere performante ad alto livello. È stata la svolta nella trattativa: quando arriva qualcuno che vuole acquistarti è importante che ti spieghino il progetto. Poi ho avuto bisogno di un po' di tempo per parlare con la mia famiglia ma dentro di me sapevo che sarebbe stata la scelta migliore. Non mi aspettavo che accadesse così in fretta ma dimostra la fiducia che hanno mostrato nei miei confronti: spero di poterla ripagare in campo".
RUOLO - "Abbiamo parlato un po' con il mister, credo che tutti sappiano dove mi sento a mio agio in campo: in mezzo al campo dove posso dettare i tempi e per far sì che la squadra giri bene. Devo ancora parlare con l'allenatore per capire dove vuole che io giochi, da lì poi devo dare il massimo, giocare bene e aiutare la squadra: è il ruolo che ho sempre avuto nella mia via vita. Ma ho giocato anche in altri ruoli. La priorità comunque resta la squadra, non è mai importante il singolo. Deve essere questa la nostra mentalità: non esiste nessuno al di sopra della squadra. Sono qui per fare quello che chiede il mister".
GRUPPO - "Ho visto diversi aspetti positivi, ma si tratta solo di amichevoli: è difficile dare opinioni in questo momento della stagione. Ci sono tanti campioni in rosa, il mister deciderà il modulo. Ho visto un'ottima squadra, mi sembra che ci sia un'ottima atmosfera in campo e anche questo è importante quando si vuole creare un gruppo forte. Non voglio parlare dei singoli ma ci sono tanti top top player in squadra".
ANCELOTTI - "Abbiamo parlato in generale del Club, della gente di San Siro e del fatto che è un club molto esigente come il Real Madrid, c'è tanta pressione. Ma non mi ha convinto lui a firmare per il Milan, io sapevo già di volerlo fare".
SENSAZIONI - "Ho sensazioni positive. È chiaro che la stagione scorsa non è andata bene, la squadra ha finito all'ottavo posto. Ma bisogna imparare da queste esperienze. Se il Milan riesce a giocare come ha giocato l'anno scorso contro di noi al Bernabeu, non so che problema ci sia stato per non giocare sempre così, allora il livello è molto alto: bisogna lavorare per far sì che il livello sia quello".
RAKITIC - "Io e Ivan siamo grandi amici, abbiamo un ottimo rapporto. Mi ha scritto un bellissimo messaggio e ne sono molto contento. Sono io ad essere fortunato di far parte di questo club enorme e non lo do affatto per scontato. Cosa posso dare oltre alla mia passione? La mia umilità, la mia etica del lavoro, la mia semplicità. Il fatto di essere semplicemente Luka Modric. Non mi vedo come qualcuno di speciale, sono un ragazzo normale a cui piace giocare a pallone e ho la fortuna di poter giocare al Milan. Sono grato per questa opportunità, sono molto carico, e spero possa andare secondo le mie aspettative".
LEADER - "È una bella sensazione avere l'opportunità di aiutare la squadra, ma lo ripeto: i singoli da soli non possono fare nulla. Non si fa la differenza da soli, bisogna creare una squadra all'interno della quale i singoli possono rendere al massimo. Sono qui per dare il massimo come ho fatto durante la mia carriera".
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