sosfanta squadra milan Ibra su Leao: “Ci aspettiamo la magia perché lui è magia! A Torino ero in spogliatoio e…”

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Ibra su Leao: “Ci aspettiamo la magia perché lui è magia! A Torino ero in spogliatoio e…”

Alessandro Cosattini
Il pensiero di Zlatan Ibrahimovic su Rafael Leao. Così il dirigente del Milan si è espresso sull’attaccante portoghese alla Gazzetta dello Sport: “C’è un allenatore, se posso aiutare senza disturbarlo lo faccio. Ma non vai sopra...

Il pensiero di Zlatan Ibrahimovic su Rafael Leao. Così il dirigente del Milan si è espresso sull'attaccante portoghese alla Gazzetta dello Sport: "C’è un allenatore, se posso aiutare senza disturbarlo lo faccio. Ma non vai sopra l’allenatore, lo metti solo in difficoltà. Io posso essere più amico di lui dei giocatori, ma sono sempre Ibra con l’esperienza di Ibra. Prima avevo solo una modalità strong, col tempo ho imparato che per entrare nella testa dei giocatori a volte devi essere più soft. E devi insistere. Allora, a Torino ero nello spogliatoio. Erano tutti arrabbiati, tutti, Allegri, perché si poteva vincere. E anche Leao che aveva sbagliato due gol. Ricordiamoci che durante la preparazione era il migliore, poi è stato fuori due mesi, ora deve tornare in forma.

Chiaro che ci aspettiamo la magia, perché Leao è magia! Chiaro che parleremo sempre di lui, perché è uno dei giocatori più forti al mondo e non lo dico per marketing, ma perché ho giocato a calcio. L’ho visto ragazzino, adesso ha due figli: è un percorso. Dicono che ha già 26 anni, ma io sono diventato maturo a 28 anni. E comunque quando abbiamo vinto lo scudetto posso dire che lo ha vinto da solo... Non prendo crediti, voglio darli agli altri. Quello è stato il mio ruolo quell’anno. A inizio stagione ho chiesto: quanti hanno vinto qualcosa? Hanno alzato la mano in uno, forse due. E quanti hanno giocato in Champions? Di nuovo, uno-due. Era un gruppo di giocatori che nelle squadre da cui venivano stavano in panchina, avevano bisogno di un giocatore alfa, un leader da seguire. Era tutto un “Ibra andiamo a destra o a sinistra? Quando perdevamo dicevo “mandate solo me a parlare” così lasciavamo la squadra tranquilla: per me era come fare colazione. È nato un gruppo forte, che ha cominciato a volare. Quando abbiamo vinto lo scudetto li ho visti piangere, è stata la soddisfazione più bella. Ma io lo avevo detto subito il primo giorno del mio ritorno, vada a controllare".