JOAO FELIX - "E' la stessa cosa che ho detto di Gimenez: non ripeterò tutto quello che ho detto. La frase di Walker? E' normale. Mi piacciono i giocatori che parlano, la comunicazione è importante così come la personalità".
LEAO - "Non è centrale nelle scelte? Non l'ho conosciuto qui in Supercoppa, io conosco tanti calciatori: lo conoscevo dal Portogallo, da tanti anni. Deve avere un'evoluzione: a volte si dice che è intermittente quando inizia, poi quando entra doveva giocare dall'inizio e io non capisco niente. Anch'io sono perplesso di chi parla dopo le partite: Rafa a livello di talento è uno dei migliori al mondo, lo penso da anni. Poi bisogna trovare la consistenza che gli serve per fare ogni anno 20 gol. Se la trova, sarà uno dei migliori: può diventarlo. Le mie sono scelte, ogni giorno qui vediamo cose che voi non vedete perché non siete qua: è così e noi conosciamo la gestione dei giocatori, poi sono io che devo decidere e mi pagano per quello. A volte avete ragione perché ho perso partite che non dovevo perdere".
INTER - "20 punti in più ma non ci ha mai battuto? Sono tutte partite diverse: il campionato è andato come sapete. L'Inter fa bene da anni, anche il Milan ha vinto pochi anni fa: il derby è sempre diverso per l'atmosfera e per l'ambiente. Non siamo abituati a questa classifica ma ci sono ancora partite da fare: non dobbiamo pensare a tutte queste cose, dobbiamo focalizzarci su domani".
TROPPI GOL PRESI - "L'equilibrio è di tutta la squadra, non solo della difesa: a me piace avere la squadra compatta e corta, ma se davanti non siamo pressanti e forti diventa più difficili e diventiamo vulnerabili".
ALLENATORE DA COPPE - "O si vince o non si vince: poi c'è il peso del titolo. Non voglio dare meno valore alle coppe ma il campionato è il campionato e la Champions è la Champions. Ma non ci sono allenatori da coppe e altri da campionato per me".
EUROPA - "Non dobbiamo pensare a tutte queste situazioni, dobbiamo entrare forte e vincere. Poi la strada più corta per arrivare in Europa è questa, è vero. Ma mancano ancora partite di campionato da vincere".
PERCORSO - "Quanto la Coppa Italia mi renderebbe soddisfatto? Non lo so: sarei soddisfatto per un trofeo, ma prima va vinta la semifinale con l'Inter e poi la finale. Non mi piace pensare al futuro ma vivere con intensità ogni giorno con passione incredibile di provare a migliorare la squadra. Il mio pensiero è questo ogni giorno dando tutto per migliorare: non sono la persona più felice del mondo, è vero, per quello che ho vissuto qua per tre mesi. Ci sono stati momenti belli e tanti deludenti: ma non con la squadra, loro hanno la testa giusta. Non è facile per nessuno".
NAPOLI - "Abbiamo preso gol subito ma non è finita lì, nel secondo tempo abbiamo avuto occasioni e sbagliato un rigore: noi possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Guardate da quanti anni il Milan non vince due titoli in una stagione: è un disastro a livello di classifica e in Champions volevamo andare avanti senza dubbio. Ma domani è importante perché può portarci più vicini alla finale".
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