SITUAZIONE COMPLESSA - "Se me l'aspettavo? Io sono abituato, anche in Portogallo c'è grande pressione a tutti i livelli: io so la storia del Milan, è favolosa e fatta da grandissimi protagonisti. Ho un rispetto enorme per questa storia, in questo momento se non si vince si parla di più e c'è fragilità. E' un momento completamente diverso a tutti livelli: sapevo di trovare un club difficile su questo, io sono qua perché ho questo feeling con le cose difficili. Va bene così".
JOAO FELIX - "Nel secondo tempo nel Feyenoord non l'ho cambiato, è un'opzione mia: sono pagato per quello. Avevo fatto due cambi, eravamo in parità: io vedevo così la partita. Gimenez ha avuto problemi in queste 2-3 settimane e quando l'ho sostituito mi ha detto che era molto molto stanco. Avevo due opzioni: mettere Abraham o essere più mobile e incisivo con la palla, ho optato per la seconda. Alla fine della partita siamo tutti grandissimi allenatori, a fine partita si vince sempre".
WALKER - "Non è disponibile domani".
SCELTE - "Se ne farò scelte particolari? Dipende dalle condizioni di ognuno. Pulisic non ha i 90' a livello fisico, Gimenez sta meglio ma non è ancora al top come vogliamo noi: per come voglio giocare io, bisogna essere al top a livello fisico e avere la voglia di essere intenso a livello fisico. Quando sono arrivato ho trovato tanti infortunati e qualcuno non è ancora tornato come Loftus-Cheek. Giocando ogni tre giorni partite decisive per me e per loro, siamo sempre sul filo del rasoio e non è facile gestire: noi cerchiamo di farlo. A volte da fuori non sembrano scelte giuste, ma è il mio lavoro".
SCHIETTEZZA - "Io non sono un calcolatore: non penso già alla fine del campionato, vivo le cose in modo intenso ogni giorno, lavoro anche a casa e la mia famiglia non è contenta. Io devo lavorare: sono molto appassionato, non faccio sempre le cose bene ma lavoro tanto. Penso tanto al giorno d'oggi, questa è la mia sfida: ogni giorno dare il massimo. Oggi sono 31 anni che è morta mia mamma, è stato molto difficile, avevo 18 anni: due anni dopo ho perso mio papà. Oggi io non ho paura di niente nella vita, queste sono le difficoltà: ci sono le pressioni ma io vado sulla mia strada".
SPOGLIATOIO - "Se la squadra si è parlata? A me piace quando è così, meglio dire quello che si pensa: sei un vero amico se dici la verità. Il gruppo su questo sta crescendo se c'è qualcuno davanti che dice le cose in faccia: io preferisco una brutta cosa vera rispetto ad una bella ma dietro ci sono problemi. E' così che voglio io".
BILANCIO - "Parliamo tutti i giorni e lavoriamo sui punti essenziali che sono necessari per crescere. Non vale la pena parlare dello specifico, voi sapete cos'è".
FEYENOORD - "I primi 50 minuti sono quello che voglio io: stiamo crescendo, non siamo ancora al top, ma stiamo molto meglio. Ho fiducia per andare avanti e crescere nel recupero della palla con più aggressività. A me piace la squadra compatta e alta: possiamo fare questo tipo di gioco sempre con equilibrio".
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