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Giampaolo: “Cosa mi piace di Tiago Gabriel, Helgason, Berisha, Veiga e il modulo…”

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Macro Giampaolo, allenatore del Lecce, ha parlato in conferenza stampa presentando la prossima sfida di campionato contro il Como. Le sue parole riprese da CalcioLecce. MODULO – “Abbiamo usato il 3-4-3 con la Juventus perché lo...
Andrea Agostinelli

Macro Giampaolo, allenatore del Lecce, ha parlato in conferenza stampa presentando la prossima sfida di campionato contro il Como. Le sue parole riprese da CalcioLecce.

MODULO - "Abbiamo usato il 3-4-3 con la Juventus perché lo abbiamo fatto altre volte sotto mentite spoglie. Spesso quando c’è Helgason c’è il Ramadani o il Coulibaly di turno a fare il lavoro di Gaby Jean. Stavolta per evitare scalate ho inserito direttamente un difensore in più per specchiarsi, ma non era nulla di nuovo. Poi abbiamo subito gol, ma abbiamo comunque proseguito a giocare così, il piano non era saltato. E’ un lavoro che facciamo quando serve difendere in cinque, cambia poco se farlo con un difensore o un centrocampista".


JEAN - “Ci dispiace perché Gaby è un ragazzo eccellente. Ci è servito buttandolo dentro dopo il ko di Gaspar, poi è migliorato di gara in gara ed è stato dignitoso. Mi dispiace molto, ha lavorato benissimo tutto questi mesi, facendo bene in tanti aspetti e magari dovendo migliorare nell’uno contro uno, dal momento che prima era abituato a giocare diversamente".

TIAGO GABRIEL - "Di Tiago Gabriel mi piace la freddezza palla al piede, lavora bene ed il suo lo ha fatto.

VEIGA - "Fa sempre meglio, mi sembra che abbia la leggerezza giusta dal punto di vista mentale ed è in una buona condizione".

HELGASON E BERISHA - "E’ una soluzione cercare il filtrante con il Como. Lo abbiamo visto quando eravamo sotto con il Venezia, inserendo anche Berisha con Helgason perché avevamo bisogno di alcune cose. Abbiamo ali o centrocampisti con caratteristiche diverse, alcuni più difensivi altri più offensivi. Cosa mi aspetto dalla gara? Come si evolverà? 95 minuti sono lunghi ed in base a queste domande devo fare certe scelte. Dovremo essere bravi a non farci togliere la fiducia".

REBIC - "Non so cosa significhi essere arrabbiati e vogliosi. A volte semplicemente l’avversario non ti permette di importi, a volte riesci a reagire, a volte la reazione è sterile ma non per mancanza di voglia. Anche perché, ripeto, l’avversario può non darti l’opportunità di reagire. Alla squadra dico sempre di non dare la possibilità di rialzare la testa all’avversario. Non è tutto razionale, a volte basta un episodio per riaccendersi com’è stato con Baschirotto, Rebic o N’Dri con la Juventus".