Il centrocampista, che tornerà a giocare con la maglia del Monaco, è tornato ai microfoni di TF1 sulla squalifica per doping ai tempi della Juve, scagliandosi contro il club bianconero.
Parla Paul Pogba. Il centrocampista, che tornerà a giocare con la maglia del Monaco, è tornato ai microfoni di TF1 sulla squalifica per doping ai tempi della Juve, scagliandosi contro il club bianconero.
SQUALIFICA - “Avevo chiesto aiuto alla Juve ma non mi è stato concesso. Alla Juventus ho chiesto aiuto, tra virgolette, come la possibilità di fare dei massaggi oppure di avere un preparatore atletico visto che facevo sempre parte della squadra. Ma ne avevo diritto. Diciamo che non mi hanno sostenuto, e questo mi ha colpito, non ne ho capito il motivo. Credevo di essere in guerra contro l'antidoping ma non contro la Juventus”, riporta La Gazzetta dello Sport.
ADDIO A TORINO - “Non potevo continuare a portare i miei figli a scuola passando ogni giorno davanti allo stadio e al centro di allenamento sapendo che non avrei potuto riprendere per molto tempo. E i miei figli mi chiedevano sempre quando sarei tornato a giocare e quando sarebbero potuti tornare a vedermi allo stadio”.
SOFFERENZA - “Tentativo di estorsione da mio fratello? Sono cose tristi, perché si tratta di persone con cui sono cresciuto. Con mio fratello siamo in contatto, non come prima, ma ci siamo parlati. Il legame resta, ma pure la cicatrice. Andiamo avanti e vedremo con il tempo. Spero che la famiglia rimanga unita”.