Dusan Vlahovic non vuole fare favori alla Juventus. Il giocatore non rientra nei piani di Tudor, ma vuole rimanere fino al termine del contratto per poi andare via a parametro zero. Questa la situazione, riportata da La Gazzetta dello Sport: "Il direttore generale Damien Comolli ha parlato con l’entourage di Dusan Vlahovic alla ricerca di un dialogo fondamentale per trovare una via d’uscita a una situazione complicatissima, ma l’uomo mercato bianconero non ha ricevuto alcuna apertura. Il numero 9 della Signora non sembra infatti intenzionato a rinunciare a nemmeno un centesimo di quello che gli spetta e l’intenzione condivisa con l’agente è quella di restare a Torino per tutto il 2025-2026 e arrivare quindi alla scadenza naturale del contratto per essere poi libero di sondare il mercato alla ricerca di una nuova casa. Per la Juventus, non c’è bisogno di sottolinearlo, si tratta di un pessimo scenario che rischia di condizionare la sessione estiva di calciomercato e anche la stagione al via il 24 luglio con il raduno della Continassa.
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Gazzetta – Braccio di ferro per Vlahovic: ecco come si sta muovendo la Juve
Pur non avendo mollato la presa, il manager francese ha dimostrato piena volontà di esplorare qualsiasi strada - anche creativa - perché l’epilogo sia proficuo per tutti. L’entourage di Vlahovic, che non programmerà viaggi in Italia finché la distanza tra le parti resterà tale, ha sempre rifiutato un prolungamento annuale con ingaggio spalmato che avrebbe facilitato la ricerca di una nuova destinazione, ma a sua volta Comolli continua a escludere una risoluzione del contratto: Dusan è a bilancio (come quota ammortamento) per ancora una ventina di milioni che in caso di addio a zero diventerebbero automaticamente una svalutazione della stessa cifra nel bilancio 2024-2025 (non su quello successivo). Una strada impraticabile che potrebbe portare pure il serbo alla concorrenza: il danno e la beffa. Piuttosto, il passo incontro al giocatore che il club sta facendo è quello di considerare una buonuscita, in caso di cessione, che faciliti al serbo la ricerca di un accordo economico con la sua prossima squadra. Ovviamente, finora, quei 12 milioni di euro netti di ingaggio sono stati un ostacolo insormontabile per i club interessati, alla luce dei soli 17 gol realizzati nella stagione appena conclusa. Comolli, però, alla proposta di “incentivo all’esodo” ha legato anche una condizione: portare al tavolo della dirigenza una controparte disposta a spendere 25-30 milioni per il cartellino del numero 9, quota che appunto eviterebbe una dolorosissima svalutazione alla Signora. Trattare partendo da due posizioni così apparentemente inconciliabili non è certo facile e da Vlahovic dipende la libertà con cui i bianconeri si muoveranno sul mercato in entrata. L’impressione è che, salvo colpi di scena, il braccio di ferro sia destinato a durare ancora qualche settimana, con la grande incognita su quanto davvero convenga a Dusan restare in una Torino in cui non è benvoluto".
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