DIFESA - "Non è vero che l’atteggiamento sia diverso tra Italia edE uropa, anzi vedo un miglioramento continuo. Certo, giocare così tanto ti fa perdere un po’ di lucidità".
TRIPLETE - "Può sembrare banale, ma nel calcio tutto è possibile, anche il Triplete. Bisogna mantenere questo spirito fino alla fine e poi si vedrà. Io sono fiducioso, in allenamento si spinge al massimo. Di certo, non rinuncio a niente, non ne ho mai abbastanza di vincere".
INZAGHI - "È molto empatico, ci sta vicino e parla continuamente con tutti: chi inizia, chi entra, chi rimane in panchina. Siamo tutti coinvolti. Poi non lascia niente al caso e non prende nulla alla leggera. I suoi risultati non sono casuali e nascono dal gioco: è anche per lui che sono venuto qua, volevo divertirmi con una squadra competitiva e... bella. Ha ragione Henry. Inzaghi è ingiustamente sottovalutato. Non è uno che si mette in mostra davanti ai giornalisti, ma fare meglio di così è difficile...".
RUOLO - "Ho scelto l’Inter anche perché nella difesa a 3 do il meglio. Ma sono un soldato versatile: se c’è da fare il terzino, lo faccio; se c’è da fare il Dumfries, lo faccio".
BASTONI - "È uno dei migliori al mondo, un centrocampista nel corpo di un difensore".
ACERBI - "Porta esperienza: lo studio, mi piace il modo in cui vince i duelli e tiene la maglia con intelligenza. Sono evoluto con lui, ora sono... smaliziato. Niente polemica, Spalletti è bravissimo. Dico solo che Francesco è più giovane di quanto sembri...".
THURAM - "Marcus è la gioia di vivere, è il sorriso in allenamento, ma è anche il professionista serio. È cresciuto molto e migliorerà ancora perché quello che vuole. Mi ha aiutato all’inizio con la lingua, ma daDimarco a Lautaro e Bastoni, io ho stretto con tutti".
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