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Marotta: “Il ciclo di Inzaghi non è finito! Mercato, cosa cambia con Oaktree. Napoli e Scudetto…”

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Parla il presidente dell’Inter Beppe Marotta al termine dell’assemblea dei soci del club: dal prossimo mercato al rinnovo di Inzaghi e non solo.
Alessandro Cosattini

Parla il presidente dell’Inter Beppe Marotta al termine dell’assemblea dei soci del club. Queste le principali dichiarazioni del numero uno nerazzurro, riportate da FcInterNews: “Inter in testa alla Serie A? Siamo in un momento molto interlocutorio, mancano 12 giornate. Voglio sottolineare le performance della nostra squadra, che ci vedono nello scenario europeo e mondiale essere al vertice in Italia, questo è un motivo di orgoglio. E' un premio alla serietà della proprietà che ha voluto dare il proprio apporto: essere primi in Serie A e l'unica italiana in Champions, oltre ad essere tra le prime otto della Coppa Italia, è motivo di grande orgoglio e consente all'Inter di continuare a perseguire i suoi obiettivi. Come finirà non lo so, questo è uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni con tre candidate. I giochi sono aperti, assisteremo  un finale entusiasmante dove vogliamo essere attori protagonisti".

MERCATO - "Non possiamo parlare di rivoluzione. Siamo orgogliosi del lavoro fatto con Ausilio e Baccin, con cui vogliamo creare una filosofia basata su uno zoccolo duro di italiani completata da quei giocatori che possono dare qualcosa in più come qualità ed esperienza. Siamo proiettati nel futuro, ma contrariamente alle critiche ricevute mantenere l'organico a inizio stagione, specie se ha vinto, è motivo di orgoglio e tranquillità e noi siamo tranquilli. Il modello di riferimento sarà leggermente modificato perché vogliamo fare investimenti su profili giovani che possano essere asset patrimoniali e dare un valore in più in qualità".


COLPO DA 30 MILIONI SENZA CESSIONI - "Tutte le società italiane non possono non ricorrere al player trading, ovvero sfruttare le vendite per ottenere plusvalenze e raggiungere il concetto di sostenibilità economica. Non siamo qui a dire che non vendiamo di sicuro o che investiamo di sicuro, ma certe operazioni possono essere fatte in ottica rosa futura e facendo quadrare i conti”.

NO RIVOLUZIONE - "Non aspettiamoci una rivoluzione. L'età media della Serie A si è abbassata e dobbiamo adeguarci. Non dobbiamo immaginarci però che i nostri senatori vengano esclusi, valuteremo tutte le posizioni. Questo non significa che cambiando il modello vengano meno gli obiettivi: l'Inter nel DNA ha il verbo vincere ed è normale che parteciperemo alle nostre competizioni per andare in alto. Giusto essere ambiziosi nello sport, che non vuole dire arroganza ma sicurezza di sé stessi e di quello fatto. Abbiamo fatto le cose bene, diamo continuità al nostro percorso senza stravolgimenti".

NAPOLI - "Ai posteri l'ardua sentenza... Il Napoli è a un punto da noi, sta facendo un ottimo campionato. Ci sono tre squadre a fare la lepre, poi cosa succederà non so".

ARBITRI - "Come società non vogliamo concentrarci sugli arbitri, essendo molto difficile. Vero però che ci sono decisioni che generano confusione e questo è dovuto alla confusione nel protocollo VAR; sono favorevole alla tecnologia ma che possa riportare la centralità e la soggettività dell'arbitro. Ben vengano gli episodi che le immagini non possono smentire, ma dove interviene il VAR secondo me c'è bisogno che vada perfezionato nell'ottica dell'utilizzo del protocollo. Questo discorso si può affrontare a fine stagione".

UNDER 23 - "Stiamo allestendo il modello della Under 23 a cui daremo un nome preciso. Dalla prossima stagione avremo la seconda squadra che giocherà a Monza. Stiamo valutando un po' tutto, dal modello alla conduzione tecnica. Siamo a livello di ipotesi".

RINNOVO INZAGHI - "Non ne abbiamo parlato, quando le cose vanno bene non c'è bisogno di porsi domande. Analizziamo le cose in maniera oggettiva, ma vogliamo garantire che il ciclo di Inzaghi non è ancora finito, anzi".

ALTRO SCUDETTO - "Vincere è molto difficile, ma rivincere è ancora più difficile. Nelle ultime 2-3 stagioni il Milan ha vinto ed è andato in difficoltà come il Napoli, mentre noi siamo primi in classifica. Questa è la dimostrazione di come siamo riusciti nell'intento. Diventare nuovamente campioni d'Italia sarebbe motivo di orgoglio, vogliamo fare questo percorso arrivando fino in fondo. Se qualcuno ci anticiperà diremo bravi, se no avremo fatto qualcosa di straordinario".

ANCORA SUL MERCATO - "Sì, ma io non ho parlato di cambiamento radicale. Cambia l'approccio al mercato, visto che negli ultimi anni abbiamo fatto pochi investimenti e vogliamo tornare a fare più investimenti. Ma non cambiando 12 giocatori, bensì mettendo i giusti innesti e ringiovanire la rosa. Con elementi che rappresentano un modello di riferimento; vogliamo  fare una posta di bilancio che valga come patrimonio tecnico. Lo facciamo perché Oaktree ci darà la possibilità; ma non faremo tanti investimenti, faremo tutto in armonia con la rosa che abbiamo".

STADIO - "Sapete tutto benissimo, lo stadio rappresenta il focus delle attenzioni della proprietà. Se non hai uno stadio di alto livello paghi un gap in termini di ricavi e ospitalità rispetto agli impianti europei. Oaktree tiene molto a questo perché farebbe lievitare anche il valore del club, a breve sarà fatta una proposta per andare a fare un'offerta per l'acquisizione dell'area di San Siro e quella adiacente. Non aggiungo altro per riservatezza ma questo è uno degli obiettivi principali".