Preferisce prendere una strada o è molto contento come Inzaghi di essere in corsa su tre fronti?
“Vorrei imboccare tutte le strade, la storia del club dice che dobbiamo essere protagonisti. Non escluderei questa competizione a discapito di un’altra. Oggi ringrazio l’area tecnica perché questo risultato non è frutto della casualità, ma della cultura del lavoro e del senso di appartenenza, valori importanti nel calcio di oggi”.
Quale sarà la direzione viste le tante partite da giocare? Rose profonde o maggiori rotazioni?
“Tutti gli addetti ai lavori stanno valutando la rosa da impostare, tra Fair Play Finanziario e calendario ricco di impegni. Oggi è un calcio di maggiore intensità, con contrasti ad alta velocità e con un numero alto di infortuni muscolari. Il fisico non può reggere tutte queste partite, bisogna usare buonsenso tra club e Federazioni per un calendario più armonizzato. Il calcio oggi è molto più veloce e dinamico. Se aggiungiamo gli infortuni traumatici a quelli muscolari, si può immaginare che le rose dovrebbero essere più ampie rispetto a quelle attuali. Gli impegni sono troppi, se poi mettiamo anche le nazionali, gli infortuni rischiano davvero di essere troppi".
Che effetto le farebbe ritrovare Paratici da avversario al Milan?
“Nessunissimo. Non so cosa farà il Milan, non sono situazioni che mi riguardano. Decideranno loro, al meglio”.
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