MONTERREY - “Col Monterrey abbiamo fatto una partita seria, cercando di fare del nostro meglio. Abbiamo tirato la nostra miglior versione di questo momento, abbiamo aggiunto la reazione e l’orgoglio. Magari nella manovra siamo stati un po’ leziosi, potevamo far meglio. Sono cose di cui abbiamo parlato e su cui abbiamo lavorato, per cui mi aspetto miglioramenti da questo punto di vista e vorrei vedere del cinismo. Abbiamo sbagliato situazioni che potevano facilitare l’andatura della partita”.
PIO ESPOSITO - "Sono curioso anche io, l'ho conosciuto a 13 anni e mezzo e siamo cresciuti assieme. L'ho allenato in Primavera, è stato un onore, poi è andato in Serie B e viene da due campionati importanti in cui è cresciuto fisicamente e dal punto di vista umano. Si è ripreso, ha fatto due allenamenti con noi e domani avremo la possibilità di vederlo dall'inizio o a partita in corso".
CENTROCAMPO - “Dipende da come lo conti: può essere a due, a tre o a quattro. Anche quelli sotto la punta io li considero centrocampisti. Questo non è un ritiro estivo, non dimentichiamolo: non c’è tempo di mettere in mostra le proprie idee. Rimaniamo sulle certezze, prima del Monterrey abbiamo avuto appena due giorni al completo. Dopo la partita abbiamo concesso 48 ore per riprendersi perché la squadra viene da nove mesi di battaglie e il recupero è una parte fondamentale. Per chi gioca ogni tre giorni, l’allenamento migliore è il recupero. Parliamo di giocatori evoluti, che sanno fare determinate cose e che capiscono al volo le nostre richieste”.
CLIMA - "Contenti del cambio? Dipende da quale punto di vista lo guardi. Qui abbiamo trovato un'ottima struttura di allenamento, come l'avevamo anche a Los Angeles. Per noi è importante avere tutto a disposizione per fare un buon lavoro. A Seattle è un po' più fresco, ma siamo appena arrivati, l'obiettivo è solo allenarsi e giocare al meglio".
IDEE - “Vorrei una squadra dominante la vorrebbero tutti gli allenatori. Bisogna tirare fuori le qualità tecniche, la personalità, la voglia di avere il pallino del gioco in mano e dettare tempi e trovare soluzioni. E’ il sogno di tutti gli allenatori. Vorremmo farlo anche noi in un futuro breve, già da domani, ma anche quando avremo più tempo a disposizione per fare un certo tipo di lavoro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA