TRIPLETE - "Noi abbiamo la chat storica che va avanti da anni. Siamo tutt’ora un bel gruppo di compagni, amici per tutta la vita. Oggi mi ha fatto vedere rivedere Maicon, come mi ha fatto piacere ricevere messaggi di congratulazioni da parte di tutti. Ci sono state anche dediche speciali che rimangono tra noi. Avere il loro sostegno e leggere la felicità di coloro che hanno scritto pagine importanti della storia del club mi fa contento".
MKHITARYAN - "Mkhitaryan ha 36 anni? Fai la domanda sbagliata. Non conta l'età nel calcio, conta la qualità. La carta di identità non è importante, è solo un numero. Non è corretto parlare dell'età di Mkhitaryan per come si allena, per il professionista che è e per quello che ha dimostrato. Non si può neanche discutere, l'età non conta".
INZAGHI - "Con lui ho un bel rapporto dai tempi dell'Under 19. Lo avevo chiamato prima della chiamata, quando ho saputo che sarebbe andato via. Da quel momento non ci siamo più sentiti".
CHIAMATA INTER - "E' stata una sorpresa. In base a ciò che avevo fatto negli ultimi tre mesi, l'intenzione era di continuare a Parma. Poi è arrivata la chiamata dell'Inter che ha voluto un incontro e la prima cosa che ho chiesto è stata di chiamare Cherubini per il permesso, per un senso di ringraziamento verso un club che mi aveva dato tanto. Poi chiaro che se chiama l'Inter è motivo di orgoglio e onore, in questo momento sono qui, per cui ciò che è accaduto conta poco".
RITORNO - "Tornare alle radici, a cosa vuol dire l'interismo. Anche Marotta ormai lavora qui da tempo e ha capito di cosa si tratta. Io so bene cosa rappresenta, l'orgoglio, la lealtà e ciò che il club ha regalato ai tifosi e non solo nella sua storia. C'è anche il mio coraggio di essere qui ad allenare una delle squadre più forti d'Europa. Lo dice il campo. Bisogna portare avanti quello di buono è stato fatto, accettando che nel calcio si può vincere e perdere. Quando le cose sono fatte per bene in campo e in società, la strada da percorrere è sempre più bella".
CONTRIBUTO - "Cosa posso dare all'Inter? Tutto quello che ho e quello che ho fatto per questa società. Rispetto, riconoscenza, carattere, interismo. Questa maglia, questa squadra, questa società mi ha fatto innamorare e mi è rimasta nel cuore. Non sono qua a dire se sono bravo o no, dal punto di vista umano darò tutto".
PERDERE UNA FINALE - "Perdere una finale di Champions fa male, non è mai semplice per nessuno. Nel 2010, l'unico pensiero era 'e se la perdo?'. Ovvio che non è semplice, ho detto a questi ragazzi che il percorso fatto è importante. Magari troveremo l'energia giusta per riprovarci di nuovo, l'Inter ha l'obbligo e il dovere di ambire a cose importanti, la storia dice questo. Non dobbiamo dimenticare il percorso di questa squadra. E dal percorso dobbiamo ripartire. Il valore di una squadra non può essere giudicato dal fatto che non ha alzato il trofeo, quello che conta è il percorso e la crescita della squadra. Il dovere di una squadra è dare il massimo e provare fino in fondo, poi si può vincere e si può perdere. Per me non è una stagione fallimentare, due mesi prima si parlava di una squadra che ha eliminato Bayern e Barcellona, era prima in Serie A, era considerata una delle squadre più belle e più forti d'Europa. Tutto questo non si può negare e non si può dimenticare. Il fallimento non esiste nel calcio, bisogna sempre provare fino in fondo. Il fallimento esiste solo quando iniziamo a guardare scuse e alibi. Da quando sono qui, non mi è mai sembrata una squadra che punta il dito e trova colpevoli".
MOURINHO - "Messaggio di Mourinho? Mi sono sentito al telefono. Sì, abbiamo parlato".
FUTURO - "Stimolante affrontare tecnici che hanno vinto? Dobbiamo far tornare fiducia e autostima in questi ragazzi meravigliosi. Bisogna trovare le energie velocemente. Del futuro parleremo a competizione finita. Se pensiamo troppo al futuro, ci dimentichiamo cosa dobbiamo fare".
OBIETTIVI - "Obiettivi? La stagione non è finita, dobbiamo ancora portare avanti il nome dell'Inter in giro per il mondo. Siamo qua per onorare questa competizione e raggiungere qualcosa di importante".
PARMA - "Io ho fatto l'allenatore, il Parma mi ha dato un obiettivo e ho cercato di fare il massimo. E' stato bello e intenso, quando si raggiunge l'obiettivo è ancora più bello. Da allenatore devi sistemare, risolvere e non ti devi lamentare. Dal divano è tutto più facile".
STAFF - "Lo staff? Il vice sarà Kolarov, Mario Cecchi rimane con Angelo Palombo come collaboratore tecnico. Preparatori atletici Fanchini e Rapetti, Spinelli preparatore portieri che rimane e si aggiunge Paolo Orlandoni. E' uno staff competitivo. Hanno esperienza e sono umanamente di grande qualità, faremo belle cose insieme".
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