sosfanta squadra inter Chivu: “Calhanoglu problema dell’Inter? Rispondo così! Come ho visto Akanji, le critiche a Bisseck…”

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Chivu: “Calhanoglu problema dell’Inter? Rispondo così! Come ho visto Akanji, le critiche a Bisseck…”

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L'Inter fa visita alla Juventus alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali: queste le parole di Cristian Chivu in conferenza sui singoli e non solo.
Alessandro Cosattini

L'Inter fa visita alla Juventus alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali. Queste le parole di Cristian Chivu in conferenza sui singoli e non solo: "La squadra ha lavorato bene, i giocatori che erano qua con noi. Poi gli altri sono stati in Nazionale, che ti dà qualcosa a livello mentale e di energia. Hanno staccato un po'. Dal punto di vista mentale ti dà qualcosa in più. Oggi è il primo giorno col gruppo al completo, l'importante è che stiano tutti bene: sono tutti pronti per giocare la partita".

DERBY D'ITALIA - "Siamo solo alla terza giornata, il bello del calcio è che devi giocare queste partite. Non bisogna caricarla più di tanto perché le squadre coinvolte sanno l'importanza di uno Juve-Inter, Bisogna avere la serenità giusta e la mentalità giusta per capire i momenti della gara".


DIFETTUCCI? - "Io non ho parlato di 'difettucci', ma di certezze che questa squadra ha. Ho detto di voler togliere qualcosina che non mi era piaciuto. Ma devo essere coerente, avere l'intelligenza di capire quello che questa squadra sa fare e quello che potrebbe fare senza perdere alcune certezze. Non sono qui per stravolgere tutto, anche perché è impossibile farlo. È una squadra questa che è sempre stata ai vertici in Italia e in Europa negli ultimi anni, bisogna solo aggiungere qualcosina per ritrovare fiducia e passione, l'energia giusta per portare avanti una stagione importante".

AKANJI - “Non credo sia importante come siamo arrivati a questo, ma l’importante è averlo fatto. Akanji è un giocatore importante, doveva venire già qui prima di arrivare al City. È un giocatore di spessore, è un valore aggiunto per il nostro gruppo come tutti gli altri. Sono molto contento dei giocatori che ho, sono strafelice perché per me questi giocatori sono i migliori in circolazione. Per me Akanji è pronto per giocare".

NUOVA INTER - “Noi siamo consapevoli di quello che è l’andamento di una stagione. Vincere o perdere all’inizio non conta niente, è una maratona di 38 giornate. Non porto statistiche perché guardo solo al presente, per migliorare il domani. Siamo consapevoli di quanto sia importante la partita di domani, ma non cambia il nostro valore e la lunga percorrenza della stagione. Delle volte bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo, c’è solo una via nello sport in generale: imparare dalle sconfitte e dagli errori. Solo così si può crescere".

IDENTITÀ DI SQUADRA - “Noi abbiamo un’identità e cerchiamo di portare avanti un lavoro, poi bisogna capire in quali momenti puoi fare delle cose e in quali no. Il piano della gara in un tot di tempo può essere stravolto e devi trovare soluzioni per reggere l’impatto, l’urto della partita. Noi andiamo sempre in campo per fare la partita, per trovare la miglior versione di ciò che si ha per essere dominanti e cercare di ottenere un risultato".

LA JUVE E TUDOR - "Parma-Juve dell'anno scorso? Per essere sempre coerente, se non guardo il passato, non devo neanche fare paragoni e non li faccio. Si parla di due partite diverse e di squadre diverse, con ambizioni diverse. Tudor ha fatto poi un gran lavoro, raggiungendo la partecipazione in Champions League. Ora hanno ottenuto due vittorie, hanno identità e una squadra che sa fare. Hanno ritrovato Bremer in difesa, questo gli dà tanto. Non possiamo paragonare quella partita con questa, l’Inter ha obiettivi diversi e cerca di essere sempre dominante. Sappiamo che le aspettative su gioco e risultato qui sono altissime, anche se non dobbiamo avere pressioni extra che possono condizionarci. Mi affido all'orgoglio dei campioni e a quello che sappiamo fare, trovando stimoli giusti in una partita in cui questo può valere più di ogni altra cosa".

STIMOLI E MOTIVAZIONI - "È un processo continuo. Sono sempre quelle cose a fare la differenza. Non è semplice, il cervello cerca di farti brutti scherzi perché si allontana dalla fatica e dalla routine che ti potrebbe poi togliere qualcosina. È un processo continuo, che dura una stagione intera: bisogna essere bravi tutti i giorni a svegliarsi trovando stimoli per migliorare se stessi e la squadra. Questo vale per lo staff, quanto anche per i giocatori”.

EMOZIONI - “Ogni domenica me lo chiedete, basta (ride, ndr). La vivo serenamente, so che lo spreco di energie può danneggiare la lucidità. Sia da giocatore che da allenatore sono consapevole di quello che sto facendo e di quello che ho fatto. Il resto è tutto spreco di energie che non fanno mai bene, perché se inizio a vedere i fantasmi e cose che non hanno a che fare con la mia lucidità fisica e mentale potrei far danni. Ora riposo molto meglio di quanto facessi da calciatore”.

CALHANOGLU - "Problema dell'Inter come dice Capello? Ho un modo di lavorare e parlare coi miei giocatori, so il loro livello in questo momento. Quello che ho visto nelle ultime 4 settimane è un ragazzo sempre motivato a dare il massimo, tutti si dimenticano che viene da due mesi di infortunio. Ha provato a tornare per il Mondiale per Club e si era fermato, ha avuto un'estate non tanto serena, ma quando è tornato l'ho visto motivato, lui ha scelto di rimanere ed è pronto a darci una mano".

MERCATO E GIOVANI - "Soddisfatto del mercato? I miei 25 giocatori sono i migliori e non guardo altro. Sono felice, anzi strafelice di lavorare con un gruppo di ragazzi motivati. Abbiamo trovato anche gioventù e spensieratezza, visto gli acquisti che abbiamo fatto. Abbiamo portato dentro i 2003, i 2004, anche i 2005 se penso a Pio. Alzano anche il livello della squadra

BISSECK - "La gestione del gruppo è la cosa più difficile per un allenatore, prima o poi sei consapevole che i giocatori serviranno. C'è bisogno di energia, per me Bisseck è entrato nella critica perché è facile giudicare e creare un'opinione che non ha mai avuto la possibilità di dare continuità alle sue prestazioni. Se al primo errore viene messo al muro e si tirano i sassi addosso... Così non riuscirai mai a portargli autostima e fiducia che un giovane deve avere per fare carriera, fa e farà errori anche in futuro, servono stimoli e motivazioni giuste. Avevo scelto Bisseck perché abbiamo bisogno di lui e di tutti, arrivano tante partite".