PIO ESPOSITO - «È talmente maturo che si protegge da solo, serve solo la giusta pazienza e non caricarlo di responsabilità. Non si può pensare che adesso debba segnare in ogni partita. Che sia forte è evidente, ma in ritiro sto vedendo umilità. Purtroppo, in Italia, quando un giovane viene da fuori, lo si esalta a prescindere e non capisco perché. Poi quando un talento vero arriva da un settore giovanile italiano, spesso la gente non si accorge subito di lui».
CHIVU - «Abbiamo avuto poco tempo per lavorare, però ci conosciamo così in profondità che basta poco per connetterci, anche cambiando qualcosa. Il mister ci fa stare bene insieme e sta portando, poco a poco, idee leggermente diverse da prima. C’è più verticalità su palla rubata, più pressione quando perdiamo un possesso, forse anche più cattiveria, che è poi quello che avete visto contro il River. È importante anche questo, combattere senza paura di fare falli: stiamo provando a sentirci più liberi anche da questo punto di vista perché poi abbiamo la tecnica per fare la differenza».
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