COSA PORTO A CASA - "Porto la grandissima voglia di dare una gioia ai trentamila del Ferraris contro il Pisa, che è uno scontro diretto. E porto anche un’immagine: non è stata una partita disastrosa, ma una partita un po’ moscia, e a me questa cosa non piace. Non c’entra il giocare fuori casa o l’assenza dei tifosi. Dobbiamo migliorare tutti sotto questo aspetto. Non mi porto a casa punti, non mi porto a casa altro se non l’affetto e il saluto a un amore della vita. Ma io sono al cento per cento dentro questo lavoro e sono già proiettato al video di domani, all’allenamento di domani e alla prossima partita del 3 gennaio".
SENSAZIONI - "C’è dentro rabbia, dentro fastidio, perché non mi è piaciuta tanto. Non mi è piaciuta la prestazione che abbiamo fatto e la scindo da quello che è stato il saluto finale, il saluto iniziale e l’affetto da parte dei miei tifosi, da parte dei miei ex tifosi, dei miei ex giocatori. Quello rimane, quello sarebbe stato uguale: un pareggio, una vittoria, quattro gol o una sconfitta. Ma con una reazione diversa sarebbe stato un po’ più sereno andarli a salutare. Mi dispiace che sia stato un saluto molto scuro, ma insomma mi conoscono, sanno che non ho un’altra maniera di vivere il calcio".
PREPARAZIONE AL MATCH - "Ma io tutte le partite vado a dormire in difficoltà la sera, sempre con mille pensieri. Andiamo sempre a motori al massimo, pensiamo a mille cose, ci immaginiamo tutto. Un po’ tutti gli allenatori, penso. Questa aveva questo, questo, questo sorto di romanticismo che veniva con lei. Durante la preparazione della partita non è cambiato di una virgola. Anche nei discorsi con i ragazzi ho cercato proprio di fargli capire quanto per me fosse importante solo il nostro risultato e quanto tutto quello che c’era intorno non doveva starci. Non credo che l’abbia fatto. L’abbiamo preparata come abbiamo preparato quella con l’Atalanta, anche se lì poi forse l’espulsione subito ci ha costretto a lottare un po’ di più. Quello che mi è dispiaciuto è che siamo stati un po’ leggeri, leggeri in troppe circostanze, e contro una squadra così forte non te lo puoi permettere. Gli errori si fanno, li commettiamo noi e li commettono anche le altre squadre, ma tanti errori tutti insieme nel primo tempo fanno quasi chiudere la partita immediatamente".
MOMENTO PIÙ IMPORTANTE DELLA SERATA - "Non lo so, devo un po’ riordinare le idee. Sono molto, molto infastidito dalla prestazione, più che dal risultato. Il momento più impattante non lo so. È una settimana che mi arrivano messaggi, video, vedo sui social qualche cosa, qualche frase, qualche dimostrazione d’affetto che sicuramente mi ha emozionato. Forse è stato con i giocatori, vederli venire incontro prima della partita, li ho visti felici di rivedermi. Ma non lo so, insomma: sono stato sotto la curva che mi ha trattato da re per tanti anni e continua a farlo, quindi tutto è stato impattante. Sapevo che sarebbe stato così, sapevo che avrei fatto questo giretto, gliel’ho detto prima proprio perché non volevo che il risultato facesse oscillare il mio andare o meno. È stato così, è stata una bella serata perché ho rivisto tanta gente che chiamo amici, però poi il resto è il mio lavoro, è la mia vita, la mia quotidianità, il mio cento per cento, e non mi è piaciuto come ho fatto fare il mio lavoro alla squadra".
PISA - "Squadre facilissime non ce ne sono, il Pisa non è una squadra facilissima. È una squadra difficile, lo abbiamo visto contro la Juventus l’altra sera. I giocatori della Roma hanno detto di aver preparato la nostra partita guardando quella con l’Atalanta: erano, non voglio dire spaventati, ma sicuramente sull’allerta, perché comunque avevamo fatto una prestazione diversa. Mi ha infastidito un po’ di passività, un po’ di leggerezza nei duelli, perché questa è una squadra che, se gioca al 100% come ha giocato nelle prime sei-sette partite – non mi ricordo quante ne abbiamo fatte, sei fino ad oggi – è una squadra che può vincere contro chiunque, che mette in difficoltà chiunque, che esce a testa alta contro chiunque. Se gioca al 99%, con le squadre un po’ più deboli magari farà fatica, e lo abbiamo visto nel primo tempo con il Verona; con le squadre forti, come la Roma, prende le imbarcate. Questo è quello che penso e dovrò lavorare meglio in funzione di questo, tenendo conto che su sette partite non penso di poter essere soddisfatto di quelle che sono state le prime sei, sia per l’atteggiamento che per le prestazioni, sia per quello che hanno dato i giocatori, sia in allenamento che in partita".
Scarica l'app gratuita di SOS Fanta per non perderti neanche un aggiornamento con le notifiche push.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.sosfanta.com/assets/uploads/202512/db0d98ae04459c5fe2968ff91f04bf5d-e1767033122616.jpeg)