MODULO - "Tutti gli allenatori devono adattare le idee in base al materiale tecnico. Devi essere consapevole di dove sei, devi rapportarti al Dna di una società e qua ne hanno da vendere. Lo stadio si accende quando si gioca in casa e deve essere una qualità in più. Materiale tecnico importante, adatterò le mie idee. Abbiamo fretta di fare punti, ma non di vedere quello che vedremo in campo fra poco tempo".
FIORENTINA - "Se avessi potuto scegliere la squadra da non affrontare avrei detto la Fiorentina. Nuovo allenatore molto bravo, campioni feriti che ti possono tirare fuori la giocata. Siamo una squadra forte anche noi, felice se lo stadio sarà strapieno. I ragazzi hanno grande voglia, squadra in condizioni fisiche eccezionali e questo va dato atto a Vieira e al suo staff. Secondo me sarà un Genoa che farà ben sperare per il futuro".
PROBLEMI - "Complicato parlarne, non voglio analizzare il lavoro di un collega. Qualche problema c'è stato, altrimenti non sarei qui. L'errore più grande è cercare di dare ai giocatori 100 notizie in pochi giorni. Tutto non si può risolvere subito, guardando le partite non c'è stata mai una squadra che ha schiacciato il Genoa. La gestione emotiva e mentale delle zone più calde del campo potrebbe essere un primo approccio sulle cose da cambiare, così come i calci piazzati. Squadra mai stata dominata".
AMORE - "Amore Boca e Roma? A volte non me l'aspetto ma è bello. Ora sono concentrato sull'amore di un'altra tifoseria. La Roma è la storia di una vita, il Boca molto importante. Io però non voglio passare a Genova col Genoa così da spettatore che timbra il cartellino e se ne va. Mi farebbe piacere andarmene fra qualche anno con un'altra tifoseria che mi vuole bene".
TIFO - "Ogni allenatore trasmette la propria maniera di vivere il calcio. Io trasmetto il mio calcio, che si tratta di Genoa, Roma o Ostia Mare. Gli do un'importanza vitale. Sono capace di avvicinarmi a questi ragazzi e fargli capire che una sconfitta non è la fine del mondo, ma voglio vedere gente che, pur di non perdere, va oltre il proprio sforzo. Tifoseria che dobbiamo portare dalla nostra parte. Dobbiamo farlo diventare un inferno questo stadio. A volte non riuscivi a parlare col compagno in campo per la bolgia che c'era qui. Non vedo l'ora di di vivere questa atmosfera".
ERRORI - "Forse ci sarebbe bisogno di più tempo per rispondere o forse spegnere le telecamere (ride ndr). Errori ne ho fatti. Quando un errore lo fa un allenatore di poca esperienza viene tirato fuori. L'errore fa parte del nostro lavoro. Bisogna avere la fortuna di essere un tipo autocritico. Fanno parte della crescita dell'essere umano. Quando cresci cerchi di modificare i comportamenti".
MALINOVSKYI - "Sicuramente non giocherà (è squalificato, ndr). Dovrà meritarsi il posto anche se l'ho sempre apprezzato anche da avversario. Ma chi giocherà al suo posto farà la sua partita".
SENSAZIONI - "Io sono qua da due giorni e tutti vanno a mille. Tutti mi hanno dato disponibilità. Le criticità vengono fuori dopo quando uno gioca meno e ci sta. Ho apprezzato la loro voglia di entrare nella mia testa".
ESPULSIONE - "E' una coincidenza che mi fa sorridere. Ero un giocatore che qualche rosso l'ho preso. Da allenatore non ho fatto niente e quella volta non me la meritavo l'espulsione. La pagherò cara perché non mi piace stare in tribuna".
SPIRITO - "La vita è piena di coincidenze. Col Boca è la stessa filosofia di noi romanisti. Il sogno di rimanerci a lungo lì ce l'avevo, non è stato così e ho metabolizzato il fatto che avrei difeso un'altra squadra. Se avessi potuto cambiare squadra, il Genoa sarebbe stata una di quelle ma anche per il progetto. Quando ho smesso di giocare con la Roma potevo fare mille scelte e ho scelto il Boca per quella passione folle. Qui mi sento al posto giusto. Può nascere un grande amore ma questo nasce se vinciamo le partite".
VANOLI - "Sono situazioni simili. Loro hanno avuto meno riposo. Dal punto di vista mentale è meglio arrivare da due sconfitte che una vittoria. La sconfitta clamorosa accende tutti gli allarmi ma è anche meglio avere qualche punto in più. Loro faranno come ho fatto io in questi giorni, cercandola di preparare tatticamente senza stravolgere tutto".
OSTIA MARE - "Sono ancora un dirigente. Dal primo giorno il patto sarebbe stato che se avessi trovato squadra sarei stato meno presente. Chi è lì sono persone che ho scelto io. Quel ruolo è importante perché ho iniziato a capire cosa passa nella testa di presidenti e dirigenti. Stare dietro la scrivania ti permette di capire come funziona il mondo dall'altra parte. Ho visto tanti allenatori all'altezza, come il nostro da cui c'era sempre qualcosa da imparare".
TATTICA - "Abbiamo guardato tutte le partite. Parto dall'ultima: ho visto una squadra viva. Quando si cambia un allenatore si crea uno scossone e col Sassuolo ho visto una squadra che mi è piaciuta e ha segnato nel recupero. Col Parma invece si è sbagliato il rigore. Segno che i dettagli fanno la differenza".
4-2-3-1 - "Io penso che ogni squadra può giocare in qualsiasi modo. Questa squadra è stata costruita per giocare 4-2-3-1 e ha giocato in quella maniera. Col Sassuolo però mi è piaciuta. Ci sono margini per cambiare ma anche proseguire su questa strada".
PROGETTO - "Cosa mi ha convinto? Il direttore innanzitutto. Dopo la SPAL, un grandissimo dirigente come Galliani ci disse a noi corsisti di Coverciano di non scegliere la squadra in base alla piazza ma ai dirigenti. Qui ho dei dirigenti con cui mi posso trovare bene. Ho sentito subito vicinanza e si potesse accendere quella relazioni che si basa sul rispetto dei ruoli".
OPPORTUNITÀ - "E' il Genoa che mi ha chiamato. E' arrivata questa opportunità e quando arriva valuti tutto. So che è una sfida importante, sto maneggiando una cosa importante per tante persone. La SPAL era l'occasione più importante della mia vita, lo è stata la Roma e me la sono giocata penso bene. Qui la dinamica di scelta è la più giusta".
COMUNICAZIONE - "Per me è fondamentale. Il materiale umano va conosciuto con cura. E questo fa la differenza. Credo nel lavoro dell'allenatore per quello che riesce a trasmettere ai giocatori. Io dirò loro la verità e nella vita ha sempre pagato. Ciò non significa che vinceremo tutte le partite ma perché ho saputo trattare la squadra con rispetto ed esigenza. La mia regola è dire la verità".
ATTACCO - "Sarebbe sbagliato parlare di due giocatori se ti riferisci all'attacco. Anche se un allenatore non è bravissimo ma ha una squadra brava in un'area e nell'altra fa punti. Arriveremo a fare tanti gol ma non perché si sono svegliati gli attaccanti".
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