INTER - "Non c’è bisogno che dica che l’Inter è migliore di noi, c’è la classifica a ricordarlo. Contro il Verona, per esempio, ho detto che per me siamo più forti ma puoi perdere se non fossimo altezza. Io ho giocato per 20 anni con una squadra forte ma abbiamo perso contro le ultime e battuto squadre che erano più forti. Ogni partita si può vincere. Ogni squadra forte ha una sua lettura e se sbaglieremo lettura la responsabilità sarà mia. Ma i nostri ragazzi dovranno essere perfetti per pensare di battere una squadra pronta e consapevole".
OSTIGARD - "Non sarà della partita e non sarà convocato. Non è un infortunio gravissimo ma non abbiamo tempo tecnico per farlo allenare ed è inutile rischiarlo. Vedremo come fare le prossima partita".
CHIVU - "Eravamo molto giovani quando giocavamo insieme. In campo avevamo sempre qualcosa da dire, sia dal punto di vista tattico che di spirito. E’ un ragazzo molto intelligente. I suoi successi mi portano felicità, ovviamente non domenica sera. Merita il successo e le critiche positive che sta ricevendo. E’ un vantaggio avere una persona come Cristian".
AUTOSTIMA - "Speriamo di poter fare punti in queste partite. Quei piccoli traguardi diventano grandi all’interno del risultato finale positivo, delle vittorie. Sennò sarebbero solo statistiche. I risultati danno tanto e portano quell’autostima di cui ha bisogno la squadra. Noi andremo a fare la nostra partita. Non mi piace parlare di serenità e calma o dire che, con i punti fatti prima, se perdi contro l’Inter non è un dramma. Entriamo nel modo di pensare che se perdiamo contro l'Inter è un problema grande. Siamo in un club importante, davanti ai nostri tifosi che saranno belli carichi ed entriamo in campo con la testa che non dobbiamo perdere e se lo facciamo è un problema".
OTOA - "Può fare tanti passi avanti. E’ un ragazzo giovanissimo, ero già consapevole delle sue qualità. Lo vedo come un giocatore moderno, tecnico, freddo e da quando si è messo a lavorare con noi in gruppo è molto attento. A volte lo stimolo perché vorrei parlasse di più. In una squadra con così tanti stranieri, parlare la lingua italiana sarebbe più importante. Non sarà mai un urlatore in campo, è un ragazzo sereno ma non è 'moscio'. E’ pacato, educato e ha un potenziale incredibile. Sappiamo che ha passato qualche infortunio, avessi potuto non gli avrei fatto giocare la terza partita di seguito ma con l'infortunio di Ostigard non ho scelta".
CENTROCAMPO - "E’ uno degli elementi da arginare. Non hanno lati deboli loro. A volte se vuoi essere perfetto con l’Inter e vuoi arginarli ti ritrovi con la coperta troppo corta. Loro non sono una squadra semplicemente forte, è una squadra che gioca bene. Con la Roma difendevamo spesso a quattro e abbassavamo El Shaarawy. Qui noi partiamo a cinque come loro e saremo più ‘schiantati’ addosso a loro. Non dovremo concedere il palleggio interno. Io sono fiducioso, non per quello che ho in mente ma perché alleno una squadra forte che giocherà in casa in uno stadio che mi piace molto con un ambiente un po’ più felice per i risultati. Il mio sogno ricorrente è fare i punti per il Genoa".
CAMBI - "Non c’è bisogno di tenere in mano lo spogliatoio se composto da giocatori seri. Io ho fatto entrare tre giocatori di qualità perché volevo mantenere un po’ di qualità in mezzo al campo. Messias in questa settimana si è allenato benissimo. I giocatori di qualità ne abbiamo tanti e vanno messi in campo. Gli allenatori dipendono dai loro giocatori e io ho la fortuna di avere ragazzi in campo che ci provano sempre".
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