RIGORE - "Facendo così invitiamo i giocatori a continuare a simulare, a mettersi le mani in faccia, e non solamente in area di rigore. Basta che al primo contatto un giocatore mette le mani in faccia e tutti fischiano. Poi io riparto sempre dalla prima norma che ci hanno sempre detto: il Var interviene se c'è un chiaro ed evidente errore dell'arbitro, ditemi voi se questo lo è... Peccato".
ARBITRO - Gli ho detto cosa pensavo, che secondo me non è rigore e queste situazioni non fanno bene. Così incitiamo i giocatori a mettersi le mani in faccia e buttarsi a terra. Anche fuori dall'area. Mani in faccia e fischia sempre. Rimane però che siamo ultimi e abbiamo perso ancora. Dobbiamo cercare di fare meglio. Abbiamo fatto ciò che dovevamo, soffrendo quando dovevamo. Gli episodi continuano a punirci. Anche sul primo gol non siamo stati fortunati, eravamo in 10, ci ha disunito. Bisogna far meglio".
KEAN E I CAMBI - "Moise cominciava dopo a sentire il fastidio alla caviglia e aveva perso una settimana di lavoro, Piccoli poteva darci più energia: Kean ha fatto quello che doveva fare. Con solamente Nicolussi abbiamo costruito di più con Madragora e Fagioli più avanzati. Potevamo giocare più in verticale su alcune situazioni. Abbiamo subito il pareggio mentre giocavamo ancora in dieci e poi quel rigore lì. Non meritavamo di perdere".
POCA REAZIONE - "Ma le partite le vedete o no? Abbiamo gestito bene, anche nel secondo tempo: il Milan ha tirato in porta una volta, quando eravamo in dieci. Se mi dici che abbiamo perso la partita perché potevamo essere più attenti... La squadra la prestazione l'ha fatta, poi chiaro la responsabilità è mia. E non ci sono neanche problemi nello spogliatoio: una squadra che ci crede e che lavora, i risultati ci stanno andando contro".
CLASSIFICA - "Dobbiamo essere realisti. Siamo ultimi e dobbiamo essere preoccupati. Ma malgrado tutte le legnate che stiamo prendendo, vedo un gruppo che ci crede e sono sicuro che ne usciremo. Ci vorrà più di tempo di quello che pensavamo, ma ne usciremo sicuro".
GIMENEZ - "Se gli ho detto qualcosa? Sì, sì, ma ero nervoso, niente di che".
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