ATALANTA - "Dopo poche partite si danno dati come acquisiti, il dato di fatto è che sin qui non ha ancora perso una partita e quindi è competitiva. Sono strutturati, con un parco giocatori straordinario e in linea con i loro obiettivi stagionali. Per noi sarà una partita difficile, nella quale dovremo essere competitivi. L’Atalanta è una squadra molto aggressiva, se si riesce a superare la prima pressione con qualità si possono creare degli spazi. Sono consapevoli che abbiamo le nostre idee di gioco e cerchiamo di portarle avanti come somma di strategie: non si può pensare di giocare solo nell’area avversaria o, viceversa, chiudendosi nella propria. Le nostre strategie sono funzionali a tre altezze di campo, queste dipendono dall’avversario e dalla nostra capacità di fare le cose con qualità”.
PAROLE TUDOR - “Francamente penso che intendesse che se avesse incontrato squadre con obiettivi diversi da quelli della Juventus, allora avrebbero potuto avere qualche punto in più. Sono considerazioni sue, certamente è più probabile che chi lotti per lo scudetto vinca più partite contro chi si gioca la salvezza, ma mai dire mai: è il bello del calcio”.
ROTAZIONI - “Le rotazioni ci sono anche dentro la singola partita, a me piace coinvolgere i giocatori per suddividere meglio le forze sui tempi di gioco o tra una gara e l’altra. Ognuno ha la possibilità di dare tutto ciò che ha nel tempo a disposizione, sentendosi partecipe. Sicuramente dovremo fare qualcosa, vedremo”.
SARMIENTO - “Se possiamo vederlo dall'inizio? Sì, così come altri giocatori. Cerco di dare opportunità dal primo minuto, perché le scelte vanno contestualizzate all’avversario e ai compagni con cui giocano: alcuni hanno certe caratteristiche che vanno abbinate con altre, metterne solo alcune rischia di diventare pericoloso. Gli equilibri si basano sul modo di giocare, l’interpretazione dei giocatori che vengono scelti e l’avversario, per me il giocatore più importante è colui che determina, dall’inizio o a gara in corso”.
VARDY - “Penso che tutti siano d’accordo. Dopo alcune partite da subentrante, è stato schierato da titolare nel momento in cui avremmo potuto vedere il vero Jamie Vardy. Ha dimostrato grande capacità di aiutare la squadra, attaccare gli spazi e crearsi occasioni. Nel suo caso c’è solo da valutare la gestione del carico, perché i suoi numeri sono sempre stati molto importanti, da top player: se riesce a tenere quei numeri è più di un campione, ed è anche frutto della sua mentalità. Dobbiamo incastrare tutto per permettere a questa squadra per sfruttare qualsiasi caratteristica e possiamo farlo solo distribuendo il minutaggio, Jamie sarà utile in partita come i suoi compagni. I giocatori che abbiamo davanti hanno bisogno di ritrovare forma, brillantezza ed esplosività che si trovano solo giocando”.
L’Atalanta potrebbe concedere degli spazi. Come sfruttarli?
“Durante le partite ognuno pensa a produrre il proprio gioco, anche se incontri una grandissima squadra devi essere convinto di poter creare le tue occasioni. Ma non è affatto semplice: se hanno difficoltà le squadre che lottano per obiettivi di primissimo livello, è chiaro che sia complicato anche per squadre che lottano per la salvezza come noi. Una squadra come l’Atalanta può giocare più partite in una settimana rinunciando a 10-11 giocatori, senza però perdere in competitività. Loro hanno le loro qualità, noi abbiamo le nostre: l’obiettivo è sempre quello di essere competitivi, contro certe realtà sarà altrettanto importante il supporto dei tifosi fuori e l’obbligo di alzare i giri contro avversari di questo genere. Tutto è fattibile, dobbiamo migliorare e sarà un processo che durerà tutto l’anno”.
GRUPPO - “Non sono un veggente, io guardo l’avversario e cerco di analizzare la situazione in base al punto in cui ci troviamo. La Cremo è partita con un obiettivo: capire se avrebbe potuto competere in campionato, tenendo conto del fatto che non si può pensare solo a dominare gli altri, perché serve consapevolezza. Dobbiamo crescere con umiltà, abbiamo capito che serve muoversi da squadra in tutte le situazioni di gioco, oltre a fare dei passi in avanti nello sfruttare le ampiezze e nella capacità di restringere lo spazio quando perdiamo palla. Portiamo avanti queste cose, consapevoli che ogni avversario che sfideremo avrà delle qualità e noi dovremo prima di tutto rispettarle: domani mi aspetto una squadra impegnativa dal punto di vista fisico, asfissiante nel pressing individuale. Per questo dovremo essere abili e qualitativi, con la possibilità allo stesso tempo di vedere altri giocatori e valutare la qualità della rosa. I ragazzi devono metterci l’attenzione e la voglia che già stanno mettendo, il resto spero lo faccia il pubblico che ci sosterrà come ha sempre fatto sin qui. Sentire i tifosi che si esaltano anche per un recupero palla avvenuto dopo una rincorsa significa che i ragazzi vengono apprezzati in entrambe le fasi”.
AUDERO - “Emil è recuperato, domani faremo un briefing finale con i medici ma sicuramente sarà convocato”.
GRASSI - “Speriamo di averlo a disposizione quanto prima, ha avuto un problema fisico. Ci sono state anche altre problematiche, ma queste situazioni mi suscitano sempre grande curiosità: mi piace sperimentare, in questo modo si possono aprire nuove possibilità e risorse. Trovare qualcosa di nuovo è sempre gratificante”.
JOHNSEN, BONAZZOLI E SANABRIA - “Quanto possono incidere? Lo stanno già facendo, il passo in più starebbe nella continuità di quanto visto sin qui. Noi lavoriamo per rendere la vita difficile a tutti, abbiamo giocatori di qualità che hanno già dato una mano alla squadra: l’importante è avere le soluzioni per essere competitivi durante l’intera partita”.
VANDEPUTTE - “Parliamo di un concetto che vale per Jari e per tutti i suoi compagni: nel momento in cui non si ha palla, bisogna difendere. A volte lo si fa nello spazio, altre più sull’uomo. Jari sta facendo un percorso per il quale deve cimentarsi in una categoria nuova, credo abbia dimostrato di essere un giocatore di qualità”.
BONAZZOLI - “Io chiedo alle punte di abbassarsi perché serve che si abbassino, ci sono spazi che vanno occupati sia per smarcatura preventiva che per copertura. Noi siamo legati come squadra, ogni interprete ha un suo compito: più abbiamo la capacità di essere sinuosi quando attacchiamo e compatti quando ci abbassiamo, più riusciremo ad uscire con fraseggi più qualitativi”.
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