VARDY - "Non percepisco clamore, ma l’entusiasmo della gente per quello che stiamo facendo. La connessione con i nostri tifosi sarà il vero motore. Quando ci siamo accorti che l’operazione era fattibile, abbiamo cominciato a spiegargli cosa volevamo costruire. Sentirci corrisposti in quel modo e vederci scelti da questo punto di vista è stato importante. È un giocatore ancora affamato".
PROGETTO - "È partito con la voglia dei partecipanti di essere presenti. Quando mi hanno chiamato sono rimasto affascinato. Ho pensato: è una grandissima sfida. Sono un sognatore con le scarpe di piombo. So che serve un progetto ben delineato, poi bisogna scegliere, inciampare e costruire".
SALVEZZA - "Col presidente Arvedi e la società abbiamo delineato tutti assieme il progetto tecnico e i profili ideali. Questo è un posto che ha dei mezzi, vogliamo creare i presupposti per rimanere in questa categoria per poi capire se si può crescere con i giusti passaggi".
MERCATO - "Voti non ne do. Volevamo costruire un gruppo competitivo per l’obiettivo prefissato, la salvezza, che non è banale. Ogni giocatore è stato scelto da noi con incontri e analisi video. Ogni componente ha caratteristiche che devono completare il gruppo squadra. Abbiamo centrato gli obiettivi".
SERIE A - "È un torneo selettivo e diverso dagli altri campionati europei. Qualsiasi giocatore e allenatore che arriva si accorge della complessità del campionato italiano. Che è troppo spesso e ingiustamente denigrato. È strategico competitivo, difficile".
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