FABREGAS - "Una sorpresa. Gran tecnico, aiuta e sta vicino a noi giovani. Quando mi hanno chiamato in nazionale mi ha solo detto di continuare a fare ciò che faccio al Como, di essere sfacciato in campo come lo sono in A perché in questo modo avrei avuto la possibilità di farmi richiamare. E così è stato".
COMO - "L'ho scelto per il progetto, giovane e ambizioso. Sapevo che mi avrebbero aiutato, che mi avrebbero dato minuti e fiducia, non mi sono sbagliato. Il finale della stagione col Betis non è andato come speravo ma sono arrivato a Como pieno di speranza. Mi hanno accolto benissimo aiutandomi tanto. È vero che ho segnato e fornito assist ma io ripeto sempre che sono ancora molto lontano dal mio livello migliore, posso dare molto di più e lavoro per questo".
SQUALIFICA - "Non me l’aspettavo. Quando lo colpisco è perché mi ha spinto da dietro e voglio togliermelo di torno, si butta a terra mettendosi le mani in faccia e l’avevo toccato sul petto. Mi sembra incredibile, per me non è neanche rosso. Si penalizza chi cade nel tranello del difensore e non chi picchia tutta la partita e agisce come provocatore".
MILAN-COMO A PERTH - "I viaggi sono durissimi, stare ore e ore seduti o sdraiati in un aereo stanca tanto. Poi noi siamo lavoratori e facciamo ciò che ci chiedono, quindi andremo in Australia e daremo tutto. Se hanno detto sì vuol dire che ci sarà un motivo positivo, però mi dispiace per i tifosi della squadra di casa che si perdono una partita e personalmente se fosse stato Como-Milan mi sarebbe piaciuto ancora meno, amo giocare nel mio stadio coi miei tifosi".
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