NO ALL'INTER - "Non parlerò di questo, non mi interessa ora. Mi fa male questa domanda, per l'emozione. Io sono al Como, mi mangio tutto e tutti per il Como. Andremo a vincere la partita, per fare una grande prestazione e continuare a crescere e niente di più. Io non sono quello: 'È successo questo, ora sono più debole'. No, io faccio il lavoro che faccio. L'Inter ha una grandissima squadra e un grandissimo allenatore, con dirigenti pure. Vado tantissimo a San Siro a vedere l'Inter in Champions, perché loro sono la squadra più forte. Qua non c'è vergogna per questo. Io ammiravo l'Inter di Inzaghi, chiudono gli occhi e tutti sanno dove sono. Non c'è vergogna nel dire che li analizziamo, ma noi vogliamo fare la migliore partita del mondo. Vogliamo fare una partitona".
SCUDETTO - "Volete che andiamo a vincere lo Scudetto? Non faccio finta di niente, mi piace solo preparare le partite. Siamo in un contesto in cui mi piace spendere tanto tempo con i ragazzi, ma ho dovuto mandarli via oggi. Io voglio fare sempre di più, martellare su una cosa o sull'altra, ma siamo dentro un processo. Dobbiamo crescere tanto, tanti ragazzi hanno cominciato a giocare adesso. Abbiamo 14 punti in più dell'anno scorso? Facciamo bene in difesa? Sì, ma non mi lascio andare. Non sono più bravo se vinco e non sono peggio se perdo. Dobbiamo crescere di mentalità. Le pagelle? Io le faccio alla fine. Faccio fatica a risponderti su questa cosa di Capello. L'Europa? Non è il momento di parlare di questo, ma dell'Inter, perché è un esame molto importante. Niente paura, rispetto massimo, ma cerchiamo di far fare loro una partita scomoda. Poi il risultato sarà quel che sarà, però domani la squadra darà tutto".
TEMPO PER IL SUO CALCIO - "Non c'è mai un tempo. Dipende dal tipo di giocatori, da dove ti trovi. Se arrivi in una società con gente che lavora da 20 anni, con 40mila allenatori e loro sono sempre là... queste sono le persone più pericolose. Se questo ambiente non vuole che tu faccia bene, ti massacrano. Fanno casino, iniziano a parlare e ti mettono cose nella testa. Noi abbiamo creato un contesto sano. Io credo molto nella convinzione dell'allenatore. Noi qui abbiamo cambiato tanti giocatori, l'adattamento è stato abbastanza veloce, ma non voglio dire che si fa peggio o meglio. Aiutiamo a migliorare sempre. In Serie B ho messo un numero dietro di me, dovevamo andare nel massimo campionato e arrivare primi. Iovine era impressionato ad esempio. Io sono arrivato con la convinzione di vincere il campionato, con numeri forti e un'idea specifica. E all'inizio c'erano dei fischi. Se tu cambi dopo questo... è la morte di un allenatore. Noi stiamo migliorando e crescendo. Però credo che se vai in un posto, credo tu pensi che puoi fare bene. Il contesto è molto importante, così come il potere per cambiare la gente".
NON MONTARSI LA TESTA - "Queste cose tu le senti. Noi facciamo tante analisi, anche di comportamento, parliamo con le loro famiglie e con gente che ha lavorato con loro. C'è tanta informazione e proviamo a non portare qui una testa di... Se si sbaglia e succede, si cerca di risolvere velocemente. Serve trovare sempre energia, allenarsi sempre al massimo. Quella fatica mentale di continuare. Io non penso comunque che i ragazzi siano meglio di quello che sono, ma giovani al punto da portarli al top possibilmente".
PREOCCUPATO - "Un po' per tutto tutto. La prima cosa è la qualità dei giocatori. Si vede quando giocano loro. Che gli puoi dire a Bastoni e Dimarco? Se giocano insieme da 5 anni, giocano da soli. La cosa importante è chi sono i più forti, e loro all'Inter sono tanti, praticamente tutti. Puoi rischiare ad andare a pressare contro una squadra così. Noi dobbiamo sapere domani che ci saranno momenti per fare cose top, ma gli altri saranno bravi. E dovremo gestire l'emozione. Non è un problema, dobbiamo abituarci a giocare contro questo tipo di squadre. Questo è un livello top, se vogliamo esserlo noi dobbiamo farlo. L'ho preparata in modo diverso rispetto all'anno scorso, l'anno scorso mancava un po' di talento".
DIAO - "Lui è molto giovane, tante pressioni che le arrivano e gli fanno girare la testa. Ho capito che ci sono altri interessi, che non c'entrano con la nostra società e dobbiamo gestirlo al momento giusto. Ha sofferto un po', dopo le mie parole qua. Ho parlato un po' di questo, non lo voglio mettere in difficoltà ma sa bene la mia opinione. Vediamo che succede. La cosa più importante è che ritorna con noi e può essere un'arma importante. Non c'entra l'Arabia...".
GIOCATORI FUNZIONALI - "Non mi piace tanto dire nomi. Sono un grande fan di Lautaro, Dimarco, Sucic lo sento mio. Era già tutto fatto con lui, l'anno scorso abbiamo provato a portare Luis Henrique, significa che abbiamo buoni occhi. Io sono un grande fan di questo giocatore, per la sua personalità calcistica. Come Calhanoglu e Dimarco. Se li pressi, si sentono la migliore squadra del mondo".
ARBITRO - "L'arbitro? Sinceramente non ne parlo e non guardo mai chi c'è. Alcune volte inizia la partita e non so nemmeno chi sia".
MORATA - "Speriamo tutti che possa sbloccarsi. Se non gioca, lui sarà il primo ad essere molto contento se prenderemo una vittoria da San Siro. È importante per noi, deve fare il salto, sono convinto di quello che vedo da lui però".
MENDOZA - "Se l'abbiamo cercato in estate? No no, anche se mi piace molto in realtà. E l'Elche gioca un grande calcio".
MEGLIO L'INTER O IL NAPOLI - "Io vedo giocare l'Inter e fanno il 90% delle cose dell'anno scorso. Sono migliorati, hanno preso giocatori giovani e li inseriscono velocemente. Il Napoli è fortissimo, campioni d'Italia in carica. Noi dobbiamo andare contro l'Inter con convinzione e preparati, vincere duelli ed essere una squadra aggressiva".
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